domenica 31 maggio 2009

Juventus-Lazio 2-0 (Vince-nzo Iaquinta e lettera alla furia)

Con le ultime due vittorie targate Ferrara la Juve conquista al fotofinish il secondo posto, pur finendo con gli stessi punti del Milan. Addio di Furia Ceca alla Juve (ma non al calcio) grazie Pavel, sei stato un grande! Fine del campionato 2008/2009, ora è il tempo di costruire il futuro. L’analisi di questo campionato non è cambiata dagli ultimi interventi su questo blog. Due punto in più dell’anno scorso ma tanti rimpianti per aver sprecato troppo. Certo nessuno credeva nello scudetto ma si poteva restare li a sognare fino in fondo, come capitò alla Roma lo scorso anno. Ma ormai le analisi devono lasciare il passo ai progetti (seri) per il futuro. Mi auguro non prenda piede l’ipotesi Blanc perchè sarebbe una pessima risposta portare tra noi un ex perdazzurro, e per tutto il bene che voglio a Ferrara mi si permetta di preferirgli Conte.
Partita per i fotografi, in cui spicca Vincenzo Iaquinta con una grande doppietta. Ci prova in tutti i modi Nedved che non riesce a buttarla dentro, andandoci vicinissimo su punizione e regalando a Iaquinta l’assist del raddoppio… tutto il resto è noia.
Grazie Pavel per tutto quello che ci hai dato. Lo hai fatto magnificamente anche quest’anno anche se i primi acciacchi dell’età si facevan sentire e più volte ha detto di volerti ritirare. sei stato per noi una bandiera, una delle ultime del calcio moderno. Il tuo attaccamento alla maglia e la tua abnegazione per l’impegno e il lavoro hanno fatto la storia della società. Peccato per quella coppa dalle grandi orecchie che tanto ti ha sedotto e tanto ti ha bidonato. Solo una cosa, e non giudicarmi simile a quei tifosi che criticarono Maldini, Lascia che dissenta sulle pretese di quella mente perversa di quel tuo procuratore, presente, guarda un po', nello stesso libro paga di Ibrahimovic (e ho detto tutto). Tutte le cose finiscono, sta a noi farle finire nel migliore dei modi, ed io non voglio neppure restare ad ascoltare alle voci assurde che alcuni maligni già mettono in giro… Ma è giusto che oggi sia il giorno dei ringraziamenti e al resto penseremo poi, ANGELO BIONDO CHE FA IMPAZZIRE IL MONDO.

domenica 24 maggio 2009

Siena-Juventus 0-3 (Redivivi e senza preliminari)

Nella domenica in cui è successo di tutto, sui campi e fuori dai campi, la cura Ferrara sortisce i suoi primi effetti. Si torna alla vittoria dopo due mesi ma soprattutto si vede una Juventus diversa, più corta e concentrata. Aldilà delle scarse motivazioni messe in campo dai nostri avversari la reazione della squadra è stata positiva, non foss’altro per la scomparsa di quegli odiosi lanci lunghi che tanto toglievano al gioco del calcio e con cui Ranieri aveva forgiato il proprio marchio. Del Piero-Marchisio e la partita si è chiusa in un solo tempo mentre il secondo si e giocato altrove. Chini sulle radioline o facendo zapping sui televisori si è assistito alla conquista della Champions diretta, mentre a Siena quasi in sordina Del Piero firmava il terzo gol e quasi non ce ne accorgevamo.
Siamo quasi giunti alla fine di un campionato italiano fallimentare, lo dimostrano il grande valzer delle panchine che si prospetta, segno della scarsa fiducia nel futuro o del fallimento dei progetti di molte società, oltre che alla poca strada fatta in coppa dalle italiane e le tensioni televisive sui presunti biscotti di fine stagione. Questo calcio degradato ne deve fare di strada per riprendersi dal terremoto 2006. Tutta la mia solidarietà di avversario leale va a Paolo Maldini, contestato ignobilmente da i tifosi a cui ha dato tanto. In un mondo in cui spariscono le bandiere si inneggia a chi, come Sheva, sceglie di andarsene per poi tornare con la coda fra le gambe e si fischia Maldini che fa la storia del club milanese.
Per quando riguarda l’esonero del cantante, da me quest’anno più volte contestato, ho scelto di non scriverne in questa settimana perchè le parole stanno a zero sui fatti. Si è parlato di liberazione come di fine dello stile Juve, a mio parere invece è stato un atto doveroso anche se tardivo. Fine dello stile? Lo stile è morto sotto i bombardamenti che ci hanno distrutto. La Juventus di oggi è quella di una seconda repubblica, solo un’ombra della corazzata romanica che era un tempo. I suoi dirigenti sono dei traghettatori che con questo gesto hanno si fatto bene, ma nel contempo ammesso il proprio fallimento. Affidargli l’intera campagna acquisti non deve farlo diventare un caso espiatorio voluto. Mi dispiace per l’uomo Ranieri ma per quando riguarda l’allenatore… non era da Juve.

domenica 17 maggio 2009

Juventus-Atalanta 2-2 (mediocri esultate, siamo in Champions!)

Se quest’uomo avesse un pizzico di dignità dovrebbe dimettersi al più presto, invece sa che deve difendere il suo salario dalla crisi e si aggrappa agli specchi per non cadere. Dopo la partita col Milan si era tentata di far passare la menzogna secondo la quale eravamo usciti dal Tunnel. Si dice che la società l’abbia lasciato solo, per noi tifosi invece è sempre troppo protetto da una stampa che ci vuole mediocri a vita.
Ayroldi non fa in tempo ad arrivare da Molfetta per fischiare il calcio di inizio che già siamo sotto per “merito” nostro, con una deviazione in porta di Legrottaglie su tiro di Cigarini. Brosio su Premium definisce l’atteggiamento della squadra da ultimo giorno di scuola quando ne mancano ancora due. Ai tempi della scuola era consuetudine ritirarsi sempre circa una settimana prima la fine delle lezioni, sembra sia quello che succede ora a questa Juve che non vede l’ora di concludere la stagione, intanto però l’agonia di questo squallido fine campionato non sembra avere fine. La Juve di Ranieri è l’eterna lotta tra il nostro forte attacco e la nostra pusillanime difesa, le partire si vincono o si pareggiano se la quantità di gol fatti è maggiore o uguale alla somma di quelli subiti. Cosa infatti potevano fare di più avanti, se non rimontare con un gol di Iaquinta e un tiro splendido di Zanetti? Sembra quasi che si potesse fare l’impresa  di vincere (cosa tanto incredibile di questi tempi) perchè per mezzora del primo tempo abbiamo fatto qualcosa in più dei Bergamaschi cogliendo anche due traverse. Ma d’altronde perchè dannarsi l’anima se la legge della difesa bianconera recita: datemi un contropiede e vi solleverò la Juve ? Infatti ogni contropiede ormai è un patema d’animo, con una difesa che fa di tutto per sbagliare ogni cosa. Chiellini e Legrottaglie sono come L’AND di Boole, il circuito si chiude solo se entrambi sono presenti ed oggi c’era solo uno. La vecchia signora è diventata una befana che a Torino, come altrove, regala sogni ai piccoli avversari. Il fortunato estratto a sorte di quest’oggi è Pellegrino che come i suoi predecessori si trova proprio li, solo, come ha sempre sognato di essere, nella difesa bianconera a cogliere i suoi 15’ minuti di notorietà. 2-2 e tutti negli spogliatoi. Proprio come quegli ultimi giorni di scuola in cui si entrava in ritardo e si usciva di corsa, non si mantiene un risultato che sia uno. Il secondo tempo è la cronaca di un pareggio annunciato, con 3 traverse per gli avversari e una difesa bianconera che gioca a indiani e cowboy con gli attaccanti, i quali sembrano quasi non volersi spingere oltre.
La menzion d’onore va data, come sempre, a pochi. Iaquinta non molla mai e se si pensa che qualcuno lo vede in partenza vien da ridere sarcasticamente. Nedved è l’unico che che penetra e dalla fascia mette al centro cross splendidi. Del Piero a mezzo servizio, non totalmente per colpa sua, come Camoranesi che fa poco per spiccare. Amauri ormai è un’ameba e brutte sono state le prestazioni di De Ceglie e Melberg, e se per il primo mi dispiace al  secondo devo dire che non mi è mai totalmente piaciuto. Sempre troppo lento e macchinoso ti fa sobbalzare quando pressato perchè a volte la perde. Infine vorrei fare una domanda alla lega calcio: Non si era detto che non sarebbero stati ammessi allo stadio spettatori paganti e non? Allora la zanzara Bidolsen cosà ci faceva in campo? ma lo ha pagato il biglietto? Per favore qualcuno prenda il Vape o un picchietto.

giovedì 14 maggio 2009

Depeche Mode - SONGS OF THE UNIVERSE

© 17 aprile 2009
Ho ascoltato l’ultima fatica dei britannici Depeche Mode, uno dei pochi gruppi sopravvissuti al ciclone anni 80, Il Decennio della Bic Music (mi si passi il neologismo dal nome dell’inventore degli oggetti di plastica usa e getta) ricco cioè di gruppi dal facile successo nati come insetti, in conseguenza all’innovazione elettronica post-punk, e prestissimo eclissati o spariti. Anche se si formano musicalmente in quell’era i Depeche Mode (moda passeggera, come recita appunto la traduzione del loro nome) hanno da sempre imposto un loro stile riuscendo a dare un’anima ai freddi suoni dell’elettronica e sopravvivendo sino a giorni nostri.

martedì 12 maggio 2009

STATE OF PLAY- Kevin Macdonald

Non c’è nulla di più attuale di questo film. Nel periodo in cui ritorna sui giornali italiani la ciclica quanto stanca polemica (poiché si capisce che mai si risolverà) sul conflitto di interesse dell’impero dei potenti, che tira in ballo il giornalismo e la politica, le amicizie tra i due poteri e la subalternità dei giornali rispetto ai partiti, che determinano chi ha ragione e chi ha torto in vicende personali o meno. 

Il potere si manifesta attraverso la mistificazione della realtà che si attua per due vie, acclamazione popolare e/o veicolazione giornalistica (il quarto potere). Il film gira appunto attorno questo cardine, l’amicizia di un politico e un giornalista e il modo in cui questa relazione potrebbe influenzare un’inchiesta che lo riguarda. Partita da un affare di gossip, l’inchiesta assume i connotati di una cospirazione nazionale, in cui il giornalista vecchia scuola Crowe dovrà andare avanti anche a rischio di compromettere la propria amicizia o la sua stessa vita privata. 

State of Play rappresenta anche la lotta generazionale tra il giornalismo classico fatto con penna e taccuino e quello nell’era dei blog, con una visione romantica che predilige la selce al silicio (per dirla alla maniera di un libro di Giovanni Giovannini) come un po' tutti quei romantici di vecchi stili che spesso, volutamente o involontariamente, non fanno distinzione tra i contenuti e il supporto. Tuttavia nel suo concetto fondamentale questo film ci dice che il vero giornalismo è quello fatto in strada, a seguire la notizia e la sua naturale evoluzione senza mai fermarsi alla prima manifestazione della stessa, ma indagando alla radice della verità senza lasciarsi sviare dalle sue versioni.

La coppia Crowe-Affleck, chiamata a sostituire la rinunciataria Brad Pitt e Edward Norton, entra subito nella parte. Crowe si atteggia a scozzese (nazionalità del regista) bevendo vino scozzese (Whiskey), rozzo ed essenziale, giornalista sempre dentro la notizia con occhio critico e analitico che viaggia a bordo della sua vecchia Saab e non ci pensa proprio a sostituirla nel suo “gayrage”. Mentre Ben Affleck affonda nel suo doppio petto da politico moderno con l’ambiguità del ruolo, sempre attento all’immagine ma con le spalle a spingere le porte di un armadio pieno di scheletri che spingono per uscire. Due amici la cui vita ha preso strade opposte. Il risultato è un film bello e in continua evoluzione.

domenica 10 maggio 2009

Milan-Juventus 1-1 (partita bella ma non balla)

Un pareggio che non serve a nessuno se non all’Inter, più bello che utile come titola il sito ufficiale. Nel primo tempo potevamo passare in vantaggio ma la paura di tirare in porta col rischio di segnare era troppa. La partita potevamo farla nostra, considerate le amnesie difensive dei rossoneri, invece ops I did it again, ancora un gol in contropiede ancora dalla fascia, con Seedorf che fa pena per tutta la partita e che si trova poi il gol sul piede grazie ad una palla ciccata da Ambrosini. Poi giusto perchè vincere no ma nemmeno perdere poco dopo Iaquinta pareggia su cross di Camoranesi, quindi lo si poteva fare? Il circo di stasera ci lascia in dono una bella partita, come di solito capita in questa classica, ma nulla più, solo aria fritta. Emblematici quei due contropiedi finali con Bidolsen che si ferma nel bel mezzo di due azioni pericolosissime, e si era in 11 contro 10, Il biondo che stasera recupera palloni e li perde subito dopo. Nella nostra mediocrità abbiamo voluto accontentarci di un pidocchioso terzo posto con un piede nel baratro del quarto, dopo aver passato un intero campionato ad illuderci di essere grandi. La vittoria questa sconosciuta ormai ci porta a considerare il pareggio come unica alternativa alla sconfitta ed anche stasera come accadde contro l’Inter qualcuno parla di impresa, ma mi si lasci dire che costoro, che poi sono gli stessi che difendono Ranieri, sono quelli che non vogliono che la Juve torni vincente poiché gli sta bene così. Questa gente danza tra le trasmissioni dicendo implicitamente: Ma che volete? dovreste essere in C o fuori dal calcio, già e molto che siete li.
La cronaca di un cantate al capolinea di stasera a Controcampo ci racconta che lui insegue ancora il Milan e che un mese di blackout rischia di mandare a monte un’intera stagione, qualcuno lo avvisi che il campionato e finito e che i blackout di quest’anno sono stati più di uno, come ammette anche Buffon alla Domenica Sportiva. Un Buffon che giustamente in settimana ha fatta sua, verso la società, questa nostra richiesta di poter competere, non di vincere sicuramente, ma nemmeno di continuare a dire dobbiamo migliorarci senza fare passi avanti. Si parla di un Secco a Genova per seguire la trattativa con Gasperini e dell’acquisto di Diego portato a segno senza il parere del tecnico, oltre a Cobolli Gigli che non giudica più ufficialmente Ranieri intoccabile. Un accenno di schiarita pare affacciarsi all’orizzonte e intanto speriamo di poter almeno conservare questa posizione tanto più che anche se Ranieri partisse dovremmo comunque sorbirci noi tifosi le noie di preliminari o Coppa UEFA. Sembra sia vicina anche il cambio societario con Lapo Elcan al timone al posto del Giglio sarà l’ennesima biancheggiata di facciata o possiamo iniziare a tornare la Juventus F.C.?

domenica 3 maggio 2009

Juventus-Lecce 2-2 (Porte aperte… agli avversari e alla contestazione)

La giustizia sportiva ci aveva fatto il piccolo torto di chiudere le porte di casa, cosa che ad altri cattivoni non era successa, la dirigenza allora si incaponisce al tal punto da fare due ricorsi e alla fine la spunta. Ben fatto, la domanda però è: per quale motivo allora non si sono spese più energie per i ricorsi (non presentati) di calciopoli? Ai tifosi: La vera contestazione dovevate farla restando fuori lo stesso. Invece siete entrati, avete consegnato i vostri soldi a questa gente e avete assistito alla solita ciofeca di squadra.
Questa squadra ormai non finisce più di stupire, e di far fare record agli avversari (leggete qua) mandando in gol Konan per la prima volta in questa stagione. La partita è appena iniziata è siamo già sotto, ancora una volta in contropiede, ancora una volta in casa, ancora una volta con una provinciale di bassa classifica. Poco importa se la rete fosse in fuorigioco e se alla fine l’ipocrita De Canio affermi: “a chi dice che io ce l’abbia con gli arbitri dico che oggi Gava (l’arbitro n.d.r.) è stato il migliore in campo”. Osservando la reazione dei bianconeri non si può più dire che non lo facciano di proposito, ignobili e senza orgoglio giochicchiano a centrocampo come se fossero in vantaggio. Il Lecce col minimo sforzo è già sulla strada maestra per l’impresa (ormai, l’ho già detto, tutti vorrebbero incontrare la Juve per farla). Poi come spesso accade di questi tempi c’è chi come Nedved non ci sta, e rimonta da solo la situazione con una doppietta, 2-1. Ma poco si può contro l’incapacità del resto della squadra di tenere ogni risultato, 2-2 a tempo ultra scaduto.
Una tenuta atletica imbarazzante manda a terra per crampi Iaquinta e Legrottaglie anziché mandare a terra gli avversari, come è naturale che accada a chi è meno tecnico di te. Invece loro, anche avendo fatto una partita scarsa, pari al il livello che li compete, pareggiano, noi invece partiamo col tridente per poi arretrare fino a metterci tutti in porta a subire l’ultimo assedio vincente. Fiorentina a –5 e un terzo posto che sta per svanire. Si, quarto posto rischia essere con questo uomo in panchina, e non finisce qui. La dirigenza è sempre più assente, non si riesce ad evocarla neppure con sedute spiritiche. Vergognatevi!