giovedì 30 dicembre 2010

Phil Collins a Planet (1996)



Ipse dixit... Intervista di Phil Collins a Planet. Molte cose sono cambiate da allora e molte sono state smentite dal tempo. Come ad esempio la Reunion coi Genesis, il nuovo matrimonio e la successiva separazione che lo ha riportato di nuovo sul lato oscuro della luna, per quanto riguarda il suo modo di fare musica e le sue priorità...

lunedì 27 dicembre 2010

messaggi sub(do)liminali 2... la piaga della droga nella musica rock



Da sempre, nel corso della storia del rock, la piaga della droga ha falcidiato la vita e i cervelli di molti artisti. Ne diamo qui testimonianza con un aneddoto... le storie ivi contenute non sono frutto della fantasia dell'autore, ma bensì sono palesemente... false. All'antidoping il responso finale...

Per riddere un po'

domenica 19 dicembre 2010

Chievo Verona vs Juventus 1-1 – Ci hanno preso di nuovo ber gonzi

Una vittoria gettata al vento anche per la decisione di chi, l’arbitro Bergonzi, anni fa fece di peggio contro di noi, proprio quell’arbitro che regalò due rigori al Napoli oggi ne da un altro al Chievo. Meno male che tra Storari non è Buffon (tutt’altro che saracinesca dagli undici metri) e para. Poi con una perla di Quagliarella, che gol semplici non ne sa proprio segnare, passiamo in vantaggio e sembriamo poter gestire il vantaggio. Fino all’inizio del secondo tempo, quando ancora lui, l’innominabile, già squalificato per alcuni mesi a suo tempo, inventa un’espulsione per penultimo uomo e la partita è segnata. Con l’organico attuale infatti non possiamo proprio permetterci di rimanere in dieci. Con uno Iaquinta del genere, generoso si ma goloso anche, con tutti questi gol già fatti che si divora non si può pensare di imbastire un contropiede vincente. L’espulsione costringe infatti Del Neri a togliere via via gli uomini decisivi. Fuori Quagliarella e Krasic si moltiplicano in campo, sul finale, i difensori. Mossa però inutile perchè dopo l’assedio il Chievo trova lo scontato pareggio.
La fortuna, strozzina, si riprende indietro il prestato della partita con la Lazio, con un interesse elevato, dato che Iaquinta e Krasic si divorano il raddoppio e il gol del pareggio coincide con il vantaggio del Napoli, ormai fastidiosamente favorito dalla stessa dea bendata. Allora speriamo che qualcuno gli amputi anche le mani, sì da non permettergli più di far ancora favoritismi in un senso. Anche la Lazio gode dello stesso credito e siamo quarti. Ed eccoci con il centesimo 1-1 stagionale, snervante, tedioso. E andiamo avanti con quest’altalena del cavolo, alternando buon umori ad incazzature, con un Natale rovinato e con gli onesti che si gingillano giochicchiando con in mano la coppa del terzo mondo.
Gennaio è da scrivere, vero, ma dovremo farlo di nostro pugno. Con un mercato inesistente e senza un deciso cambio di rotta in difesa il sesto posto è li ad un passo, visto che la folla è tutta lì come gli scrocconi ad un banchetto di inaugurazione.

lunedì 13 dicembre 2010

Juventus vs Lazio 2-1–Crazy For Krasic

Alfa e Omega, inizio e fine, sembrava di nuovo tutto buttato via con l’ennesimo pareggio interno contro una diretta contendente in classifica, arriva una vittoria insperata. Subito in vantaggio dal 2’ non gestiamo e subiamo un gol per una papera della difesa, alias portiere. Poi alla fine proprio una papera del portiere avversario ci regala una vittoria, grazie all’insistenza di un uomo, Milos Krasic, che per tutta la partita punge su quella fascia. La furia Serba ci doglie dunque d’impaccio e sale sull’olimpo degli idei del calcio, facendoci digerire un po’ il frettoloso sbolognamento di Diego, che invece un anno fa non fu così decisivo… Sospiro di sollievo!

Questa Juve non sarà forse ancora l’anti-Milan, ma di certo non hanno diritto di dircelo i Laziali, che invece hanno rinunciato per tutta la partita a giocare, sperando di strappar via un punto. Vittoria meritata strappata con la coda, ne rende testimonianza il tabellino alla voce tiri in porta. Avessimo un finalizzatore più implacabile d’avanti avremmo messo a segno una decina di gol in più, a dimostrazione del fatto che il problema non è il gol (siamo il miglior attacco con 31 gol, 2 a partita) ma la facilità di trovalo. Questo è il cruccio sul quale dovremmo concentrarci stasera. Va bene infatti gioire per simile vittoria ma pensare al fatto che poteva anche non venire per tutto quello che abbiamo sprecato.

Il caso Buffon è più mediatico che funzionale perchè prematuro. Una squadra come la Juve deve pretendere il meglio da qualsiasi giocatore e deve schierare sempre la miglior formazione possibile. Se si giudicano improprie le dichiarazioni di Del Neri sul numero uno bianconero, la risposta del procuratore di Gigi non ha fatto altro che gettare benzina sul fuoco. Siamo sicuri che al suo ritorno dopo tanti mesi si riconfermi subito il superman che era? Piuttosto il suo reinserimento dovrebbe essere dosato e senza pregiudiziali dii simpatia. Chiaro che Storari è più ben visto dall’allenatore che l’ha avuto lo scorso anno alla Samp, ma non si può accantonare un portiere che fino ad ora ha fatto bene. Che prevalga allora il buonsenso e la freddezza di una grande società, senza lotte intestine.

lunedì 6 dicembre 2010

Catania vs Juventus 1-3 – fantasmi scongelati

Doveva essere vittoria e vittoria è stata, perchè se fosse stato l’ennesimo pareggio sarebbe stato davvero deleterio per la classifica, qualsiasi sarà alla fine. Come ancora congelati dalla nefasta spedizione in Polonia, i bianchi pupazzi di neve juventini zampettano in campo per 15 minuti subendo le iniziative della squadra di casa. Tutto sembrava andare da tutt’altro senso, Aquilani e Krasic parevano ancora in ombra, poi il clima mediterraneo di Catania fa forse la sua parte e il processo di scongelamento ha inizio.
Pepe apre le danze, grazie ad un cross dalla destra di Iaquinta, ma nemmeno il tempo si esultare che il Morimoto fortunosamente pareggia, su zuppa della difesa alias Grosso. L’incubo dell’ennesimo pareggio aleggia ancora sulle nostre teste, tanto più che il bianco delle maglie oltre a richiamare la neve richiama i nostri cari fantasmi, quelli dei gol non gol, che ormai da un secolo fan discutere e che volutamente qualcuno non vuole risolvere, visto che i sensori ci sono da tempo. Quagliarella poteva cosi realizzare una tripletta e balzare in testa alla classifica marcatori, suggellando la sua prestazione assieme a quei due splendidi gol. Bene fa Del neri a togliere uno spento Aquilani per Sissoko. Sulla destra Alvarez rischia la pazzia per correre dietro a Krasic e più volte lo atterra non vedendo mai il giallo.
Una pecca quella dei gol mangiati che ancora fa incazzare i tifosi più esigenti, pensando anche al fatto che siamo lo stesso il migliore attacco con 29 gol. Iaquinta, Del Piero e Krasic e altrettanti gol già fatti ma non realizzati, cronaca di un risultato che poteva essere strabordante. Un anno (5/12/2009) vincevamo con i cartonati dell’inter salendo a 30 punti (3 più di oggi) a –5 dalla vetta poi fu solo abisso, oggi espugniamo il Massimino, che era imbattuto da un po' di tempo e siamo a sei punti dal Milan. meglio o peggio? Ce lo dirà la prossima con la Lazio seconda, vergognoso sciopero permettendo.

giovedì 2 dicembre 2010

Lech Poznan vs Juventus 1-1 – Dopo 10 anni l’acqua si è tramutata in neve

Le regole del gioco del calcio diventano sempre più degli optional che puoi scegliere di inserire o meno in una partita a seconda del suo costo, proprio come accade per le automobili. Abbiamo assistito all’equivalente europeo della disfatta di Perugia del 2000, dove si gioco nuotando e si perse lo scudetto, oggi sotto la neve lasciamo una delle Europa League (coppa UEFA) più assurde della nostra storia. E pensare che poi gli stessi calciatori scioperano per futili motivi. Guarda un po’ se mi tocca dar ragione a Cellino che disse, perchè non scioperano per gli orari e, aggiungerei, per le sceneggiature di un calcio sempre più pieno di partite, spalmate senza rispetto per tifosi e salute, che si fan beffe di regole come impraticabilità di campo e contemporaneità sportiva dei risultati. Ci han riempito la testa (e non solo) con la storia delle ammonizioni pilotate pre e pro Juve (peraltro smentite dalle udienze e dai processi) e poi la UEFA combina una sola giornata di squalifica a Mourinho, per la più penosa e sfacciata delle partite con cartellini autopilotati. questo è il calcio moderno, una cosa che appassiona sempre meno i cuori degli sportivi più intelligenti.

E’ chiaro che per la somma delle partite (5 pareggi) qualsiasi squadra avrebbe meritato di uscire fuori, non deve essere un alibi la partita di oggi, perchè si è dimostrato ampiamente che questa coppa non la si è mai amata. L’ho detto e lo ripeto, questa forma di snobismo mi ha sempre dato sui nervi, checché ne dicano i giocatori e il tecnico non vincere neppure una partita per sbaglio, significa che l’impegno non è stato sufficiente. d'altronde anche i tifosi son stati freddini nei suoi confronti, ma a loro dico, in questi tempi di magra ma come fai a buttare via quello che hai? E non venite a dirvi che sarà un bene per il campionato perchè non ci credete neppure voi. In campionato l’andamento è lo stesso, cioè pareggite acuta, e ogni pareggio oggi giorno è una solo una sconfitta mascherata.

Questa squadra sciupa l’impossibile sotto porta? non può andare lontano neppure un mediocre campionato come quello italiano. Stasera ancora una volta passiamo in svantaggio in avvio, divoriamo gol già in porta e alla fine torniamo a casa con un inutile pareggio. Perseveriamo come diavoli in ogni partita fregandocene di imparare dagli errori. Chiaro che in una situazione di campo tale i calciatori sono ingiudicabili, giudicabile è invece l’intero cammino e i tentativi patetici della vigilia di attaccarsi a queste ultime due partite per qualificarsi. Ma intanto noi continuiamo a ragionare come una provinciale, così come per anni snobbando la Coppa Italia continuiamo a restare ad un paso dalla stella d’argento. Dove è finita la squadra che vinceva tutto, anche le cose inutili? dove sono finiti i tifosi che volevano vincere anche le amichevoli?

domenica 28 novembre 2010

Juventus vs Fiorentina 1-1 – Con i se e con i ma…

Un’antica legge del calcio, mai scritta, recita: se ti mangi una simile quantità di gol non puoi farla franca. non la fatta franca il Parma ad esempio, che a pranzo merita la sconfitta più per la deficienza difensiva che per l’altrettanto spreco offensivo, a noi è andata meglio perchè siamo riusciti a pareggiare una partita che pareva davvero persa.
Neppure il tempo si sedersi in poltrona che i violacei sono già in vantaggio, e la fortuna che col Genoa ci fece andare in vantaggio stavolta era nei piedi di Vargas (o dovrei dire nella testa di Motta). Posizione stupenda per Mihaijlovic che può rintanarsi in difesa anche con i massaggiatori e i magazzinieri. In Italia, qualcuno ha detto, sono pochi quelli che sono in grado di puntare l’uomo e saltarlo, è per questo che fare una partita intera in difesa può anche portarti alla vittoria. Una situazione del genere può stroncarti, ma tu da grande quale sei dovresti avere la freddezza di pensare che ci sia tempo per rimediare. Invece subito dopo il gol, ti fai prendere da quella cattiva frenesia del recupero, che ti spinge a gettare avanti palloni invece di pensare ad architettare trame utili. Se poi i gol li mangi non c’è scampo. Il loro portiere ad esempio, in precedenza ha sempre fatto rimpiangere Frey ed ora prende i voti per la canonizzazione a santo. Meno male che lui stesso pecca nel pareggio di Pepe perchè, come ho detto, la partita era persa. La vera differenza tra una piccola e una grande si valuta sul cinismo dei suoi attaccanti e i nostri sono ancora sentimentali.
Disastroso Motta che al di là dell’autogol perde palloni anche quando non li ha. Del neri avrebbe fatto meglio a mettere Sorensen, che si era ben comportato, invece che anticipare il panettone Motta. Krasic non incide anche perchè raddoppiato ogni momento, ed Aquilani non era in palla. Tolti questi due, di questi tempi, togli tutto. E chiaro che ora guardando la classifica la storia si fa con i se, perchè davvero quest’empasse di un mediocre campionato arriva ancora troppo presto per poterne approfittare. Non commento Rensi (detto la strega) perchè non merita nemmeno di stare in un canile ad abbaiare con i suoi simili più nobili.

lunedì 22 novembre 2010

Genoa vs Juventus 0-2– per pranzo specialità serba

Cronaca di una domenica perfetta. Vittoria al marassi col Genoa e sconfitta dei nerassurdi a Verona. Aiutati che il ciel ti aiuta, recita un vecchio adagio, ed è proprio quello che è successo oggi, caparbiamente cerchiamo la rete e ne troviamo due volte, la traversa ci da una mano le altre due, in più Storari c’ha fatto dimenticare di essere il sostituto di un certo Buffon. Finalmente anche un pizzico di buona sorte. Detto questo però la prestazione della Juventus è stata indubbiamente superiore a quella dei padroni di casa, ci son stati momenti in cui potevamo aumentare il nostro bottino, soprattutto con Iaquinta, ancora a secco e corto su alcuni cross.
Per tutto il primo tempo infatti abbiamo spadroneggiato, mettendo in difficoltà la difesa avversaria con continui cambi di campo. L’unica minaccia da dover tener sotto controllo era Toni. Nel secondo tempo logica imponeva che si rimanesse nelle retrovie per ripartire, ma anche restando arretrati il pressing senza palla migliore rimaneva il nostro. Il ritorno di Krasic s’è sentito, assieme ad Aquilani fa la differenza quest’anno (anche se siamo ancora 3 punti indietro allo scorso). Quagliarella invece non ha trovato spazi e palloni utili anche se l’impegno l’ha comunque profuso.
Ignobili i fischi a Krasic, dimostrano che ormai non è più risentimento da tuffo di Bologna (cosa gliene verrebbe poi ad averlo?) ma è proprio razzismo o come minimo anti-juventinismo spicciolo, visto che in area cade chiunque e lui e uno dei pochi che ha pagato. Dopo la testata Zidanesca di Eto’o voglio proprio vedere se adesso fischiano lui per lo stesso motivo… poco ci credo. Testimonianza che si abbaia anche senza motivo, Preziosi, che si lamenta contro Arbitro, nazionale e cambiamenti climatici in Africa. Assurdo non è lui ma chi gli ha dato il microfono in mano, dopo una conduzione perfetta dell’arbitro, che semmai non espelle Criscito per quel fallo su (toh!) Krasic. E così, dopo i due pareggi che potevano essere vittorie, vinciamo a Genoa in attesa di una continuità che ormai potrà darci solo il tempo.

giovedì 18 novembre 2010

Messaggi Sub(do)liminali in Sultans of Swing dei Dire Straits


La storia della musica rock è infestata di messaggi subliminali, ma mai messaggio era stato tanto inquietante come quelli che state per ascoltare. Occhio ai deboli di cuore, potrebbe apparire un'unquitante presenza... MARK PERDONACI !!!

Facciamoci due risate...

domenica 14 novembre 2010

Juventus vs Roma 1-1 – Il paese dei Balocco

Per potersi meglio immedesimare nella parte della squadra in trasferta la Juve ha scelto ieri di indossare la maglia ospite, quella del mandorlato per intenderci. Sembrava infatti di trovarsi all’Olimpico, ma di Roma però, visto che il pallino del gioco l’abbiamo lasciato a loro per tutto il tempo, a noi i contropiede a loro il possesso palla. Certo si sa che Ranieri è così, anche quando era alla Juve godeva come un pazzo a tenere palla per 90’ e magari perdere la partita. A conti fatti però loro han impensierito poco Storari e noi, come al solito, non abbiam sfruttato i contropiede. Così L’unico loro modo per equilibrare la situazione dopo il gol di Iaquinta è stata quella del rigore di Totti.
Si proprio il pupone viziato, colui che da dello stronzo a Storari e irride il pubblico avversario senza subire conseguenze disciplinari, ma d’altronde è lo stesso bimbo viziato che fa i capricci contro l’intero stadio nella partita pre-derby ma gli danno solo il minimo sindacale (una giornata), a Cassano un po’ di anni fa ne diedero 5 perchè gettò un oggetto contundente (la maglia n.d.a.) a 7 metri dall’arbitro. Poi Borriello, colui che ci rinnego per i giallorossi, scalcia Chiellini a limite della prova televisiva. Ma non illudiamoci di ottenere visibilità televisiva quando giochiamo contro la squadra della Rai. Ecco perchè dopo la conduzione mediocre di Rizzoli si lamentano i giornali e gli addetti ai lavori bianconeri, mentre gli addetti ai lavori giallorossi lo elogiano.
Alzi la mano chi non ne può più del palo Amauri, sempre più fuori luogo e inutile alla causa, addormenta ogni azione e perde sempre palla, in quando ad occasioni rete neppure ad averne per sbaglio. Il capitano va dosato, l’ho sempre detto e ripetuto, lo si è visto ieri., prova mediocre la sua, sempre col fiato corto su ogni palla. Pepe ce la mette tutta sulla fascia ma tirato il totale provoca la punizione (dubbia) che causa il rigore da lui stesso procurato con quel braccio largo. Quagliarella ci mette sempre la zampata, con la sua prestazione e Aquilani è sempre il migliore dl momento anche contro la sua Roma, voglio vedere questa squadra con lui e Krasic finalmente con continuità. Certo che guardando questa classifica così corta ci si mangia le mani a perdere due punti in queste due ultime partite. Sono ormai troppi i pareggi stagionali, il che riporta la lente d’ingrandimento sulla difesa, dato che fino ad ora abbiam subito tanti gol ma abbiam avuto la fortuna di farne di più, ora l’attacco no riesce a sopperire ai buchi difensivi. Ora Genoa che viene da due vittorie consecutive dopo il cambio di allenatore… speriamo sia un po’ sazia visto che giocheremo a mezzogiorno e al massimo si mangi qualche gol in più.

giovedì 11 novembre 2010

Brescia vs Juventus 1-1 – Diamanti costosi

Guardando la classifica quest’oggi, ogni frase che un tifoso juventino pronuncia inizia con in se… Se avessimo vinto, oggi saremmo a due punti dalla capolista Milan, con l’Inter alle spalle e quinta, il che sarebbe stato davvero un bel vedere, e con un campionato mediocre come questo ognuno avrebbe potuto sognare, persino questa Juve. Alla fine invece è stato un pareggio tutto sommato giusto.

La partita non è stata granché spettacolare, il rinnegato Grosso dice ci sono ancora e pennella un cross per Quagliarella, il quale insacca e sale nelle quotazioni dei migliori di quest’anno. Si perchè dopo le titubanze iniziali oggi dobbiamo rendere grazie anche a lui, oltre che ai nuovi Krasic e Aquilani, l’unico che segna con continuità quando gioca. Poi il pareggio del Brescia e siamo tornati di nuovo a guardare il calendario, che dice Roma, Genoa e Fiorentina. I Diamanti saranno pure per sempre ma costano, il prezzo sono i sogni infranti, anche se del tutto prematuri in positivo e in negativo, di vedere la Juve tornare a competere per la vetta. E’ ancora troppo presto e di sicuro nulla è delineato ma ci serva come lezione di umiltà.

Quel che invece vogliono proprio che continui a commentare è questa continua cantilena lamentosa degli avversari mentre Mediaset risulta sempre più inguardabile. Iachini si lamenta per una caduta in area di Caracciolo appena sfiorato da Bonucci, da una piccola ci sta’, ma con Zamparini che getta una bomba del genere, cioè minaccia di lasciare il Palermo dopo l’arbitraggio col Milan, Mediaset pensa solo a far abbaiare contro la Juve il suo Paparesta alla moviola. L’ex arbitro ingaggiato per il suo risentimento anti-juventino per le vicende che sono a gli atti, affiancato da un finto difensore come Bettega, anche lui risentito dall’esclusione dai vertici Bianconeri, sono la coppia perfetta. 

Dopo le scomode verità di Mughini, prontamente cacciato, ora i due sembrano i candidati dell’elezioni birmane. Paparesta detto Papi rimbrotta con i suoi: guardate Caracciolo che cade in area ma si scusa, dicendo che era inciampato, non è mica come un certo Krasic…” (Pistocchi di sicuro si stava fregando le mani con gli occhietti spiritati) non considerando neppure l’ipotesi che l’abbia fatto solo per evitare di essere ammonito. Bettega, come difensore, è più sonnacchioso della Domenica Sportiva di quest’anno, senza moviola e senza una qualsiasi parvenza di trasmissione. E’ questa la ricetta per dare ascolti agli anti Juventini milanesi si Mediaset, non far nulla proprio come Bettega. La mia ricetta da un po' di tempo è quella di non vedere ne l’una e nell’altra.

domenica 7 novembre 2010

Juventus vs Cesena 3-1 – colpo di coda?



Del Piero, Quagliarella, Iaquinta ci tolgono d’impaccio e ci danno altri tre punti d’oro. Il capitano ormai valuta la possibilità di passare da Uliveto a Levissima, visto che ormai è sempre più in alto con i suoi 180 i A, Quagliarella prende continuità e si rivede Iaquinta, che forse ci tiene a non esser paragonato ad Amauri, in quanto a deficienza realizzativa.

Dopo il gol di Jimenez molti si saranno detti: “è finito il Power Up!”… dicasi di quella particolare situazione, in un videogame, in cui il proprio personaggio finisce il momento di massima forma. La situazione infortuni ci obbliga il più delle volte a inserire ragazzi della primavera, reintegrare rinnegati come Grosso e Salihamidic e mettere a capo della difesa Bonucci. Invece la partita si è incanalata nella maniera migliore… grazie soprattutto ad un solo uomo, Pellegrino, che prima fa un fallo da rigore ingenuo su Bonucci e poi si fa espellere per doppia ammonizione. Per il resto, tutto sommato, si è sofferto troppo in 10 contro 11, anche perchè se è pur vero che il Cesena ci ha spinti in difesa per tutto il secondo tempo, abbiamo avuto dei contropiede che non abbiamo sfruttato per scarsa convinzione. Meno male che la difesa ha retto, anche se in alcune situazioni sembrava avessero fatto di tutto per cucinare zuppe.

Chiaro che, alla luce di quanto detto, prendiamo avidamente questa vittoria, consci che ci attendono tempi duri visto che arriva come una mannaia il turno infrasettimanale che non ci da il tempo di recuperare le poche forze. Speriamo di concedere il meno possibile…

venerdì 5 novembre 2010

Juventus vs Salisburgo 0-0 – Viareggio League

Più che il la UEFA League sembrava il torneo di Viareggio, unico luogo in cui Juventus e Salisburgo (ultima nel girone) possono pareggiare due volte. Possibile che non si capisca che se una cosa è reiterata, come gli infortuni continui da ormai 3 anni, vuol dire che la prevenzione degli stessi e le successive contromisure messe in atto sono tutt’altro che efficaci? Vinovo o rapimenti alieni? Non chiedetelo a noi tifosi ma sfruttate il vostro stipendio per trovare una soluzione. E meno male che Marotta aveva puntato sulla quantità piuttosto che sulla qualità, nella campagna acquisti. Così ieri si era con mezza squadra primavera in campo.

Ormai gli indizi portano tutti verso una cosa: la Juventus pare intenzionata a mollare la UEFA, ma stanno facendo di tutto per dire alla fine: “abbiam fatto il possibile”. Servirebbero infatti due vittorie con Lech e City per qualificarsi ma la mentalità è del tutto assente. Se infatti non si può addossare la croce hai giovani, cosa han fatto i veterani? Nel corso del torneo, hanno reagito solo quando andavano sotto (tranne col City) ma se gli altri non facevano nulla, loro altrettanto i davano una mossa. Lo stesso Krasic ieri è stato impalpabile, e alcuni già pensano che la Juve sia Aquilani dipendente anziché Krasic dipendente, visto anche il match col Milan.

Ieri è come non si fosse giocato affatto, nessuno ne avrà memoria, il calcio non è entrato neppure nello stadio. In mancanza di una partita si UEFA League, più evidenti sono risultate le castronerie dei telecronisti Premium. Si va dal: “in fondo può andar bene così”, commento di fine partita, come se si fosse giocato a Madrid col Real e non a Torino col il Salisburgo o quel “in fondo la Juve giocherà l’ultima col City che potrebbe essere già qualificato” di Serse Cosmi… infischiandosene di qualsiasi regola logica di ragionamento, dato che il Man City a soli tre punti dalla Juventus, assieme al nostro prossimo avversario, e che deve affrontare lo scontro diretto. Serse, ma tu non sei sempre stato un romanista anti-juventino? Allora perchè non vai a rubare lo stipendio commentando il Napoli, la Samp o il Palermo?

martedì 2 novembre 2010

Il 25 anniversario di Ritorno Al Futuro scatena in rete il marketing virale (?)


Prima la scoperta di una scena in “Circus” (1928) di Charlie Chaplin, in cui una strana signora sembra parlare ad un cellulare per strada, poi questa foto della fine degli anni 40, custodita nel Virtual Museum of Canada, in cui un tizio appare del tutto fuori posto e fuori tempo, hanno scatenato in rete, e non solo, un dibattito acceso che coincide con il 25 Ritorno al Futuro. Il bello è che si tratta di due documenti autentici e non manomessi.

Sul primo caso sembra si stia arrivando ad una soluzione scientifica. Fatto salvo il che i walkie talkie sono stati inventati solo negli anni 50, sembra che la donna (o l’uomo travestito da donna) potrebbe benissimamente avere all’orecchio un apparecchio acustico, che in quegli anni avevano più o meno la forma di un imbuto a cornetta.

Nel secondo caso invece la soluzione è un po' più lontana. Il tizio si trovava all’inaugurazione del South Fork Bridge, un piccolo ponte del Canada, abbigliato con un paio di Occhiali da sole moderni, una maglietta stampata (le magliette stampate non esistevano in quel tempo), una pettinatura insolita per gli anni 40 e con uno strano aggeggio in mano che sembra una piccola macchina fotografica. Pare che anche siti dediti alla risoluzione dei seguenti casi si siano messi al lavoro per smentire l’ipotesi del viaggiatore nel tempo. Tutte le ipotesi formulate finora da questi ultimi non reggono ancora, anzi a tratti sembrano quasi arrampicamenti sugli specchi. Se infatti è pur vero che qualcuno abbia potuto inventare o emulare star del passato e i loro bizzarri abbigliamenti, non si giustifica il fatto che abbia potuto prevedere così precisamente la moda che sarebbe apparsa decenni dopo. Genio della moda ante litteram o marketing virale

Personalmente i viaggi nel tempo mi hanno sempre affascinato e sono di fatto più plausibili di qualsiasi atterraggio alieno. Viaggiare nello spazio per milioni di anni luce richiede infatti come postulato quello di viaggiare anche nel tempo. In fondo molti vorrebbero crederci.

domenica 31 ottobre 2010

Milan vs Juventus 1-2 – Questa Signora dice no a Berlusconi

Si sa che a lui piacciono le minorenni e non certo le vecchie signore, è per questo che ieri in tribuna ha assistito impotente all’affondamento del suo Milan ad opera di una miracolosa Juventus. Persino quei faziosi della rosea stamane escono con un titolo che ha del clamoroso nei confronti del Premier.

Miracolosa considerando in quali condizioni era scesa in campo, senza Krasic e Chiellini, costretta a rinunciare a Martinez e De Ceglie in corso d’opera, con Pepe spostato in difesa perchè erano finiti i rincalzi di ruolo, ieri sera si è fatto davvero un’impresa. Da tempo non si espugnava la “vera” Milano e non si faceva nostro il “vero” derby d’Italia, Il match tra chi ha vinto di più in Italia con chi ha vinto di più in Europa. In tema di miracoli Melo sembra si sia fatto un bagno a Lourdes, spadroneggia ed esulta sul gol di Quagliarella come un “deficiente”. Quagliarella-Del Piero risultano implacabili nei confronti dei loro sostituti in panchina, il capitano addirittura oltre al gol record si sente tanto onnipotente da usufruire del dono dell’ubiquità per essere a San Siro e su canale 5 dalla De Filippi, ottenendo così il 100% dello share. Se non sono miracoli questi ?!?

Le noti dolenti sono state la prestazione di Motta, fuori luogo per una squadra come la Juve, e il primo gol subito da Ibrahimovic, ma non si può avere tutto nella vita, soprattutto dopo la serata di ieri, in cui bastava fosse decisivo l’errore di Sissoko sotto porta, che avremmo voluto linciare, o che non ci fosse quel fuorigioco sullo scadere allorquando Momo (ancora lui) commetteva un chiaro fallo da rigore su Inzaghi. Anche lui ieri sera è stato graziato dalla sorte, sarebbe stata davvero una serata nefasta per il centrocampista che voci danno in partenza. Ed ora che abbiamo fatto il difficile, perchè non fare qualcosa più alla portata come battere Salisburgo e Cesena al comunale? Vediamo se sapranno mantener alta la tensione.

domenica 24 ottobre 2010

Bologna vs Juventus 0-0 – La montagna ha partorito un topolino, ma gli faranno fare un film

Non poteva che finire con un pareggio. L’unico modo per vincere contro squadre come il Bologna, che con le grandi praticano l’anti calcio, e cioè in difesa per tutta la partita a sperare nel contropiede vincente, sono un’invenzione dell’attaccante fuoriclasse che beffi la difesa o un calcio di punizione/rigore che rompa gli equilibri. Tolta la prima opzione, dato che alla Juve segnano solo i difensori e i centrocampisti, tolto un rigore farlocco che (meno male) sbagli, il resto è matematica pura. Ecco perchè chi dice che in attacco abbiamo dei brocchi non ha poi tutti i torti. L’unico che finora aveva risolto un po’ le cose, Krasic, si fa schiacciare dal senso di colpa e dai fischi degli “amicissimi” bolognesi. Persino Aquilani, tra i migliori, non ha inciso come le atre volte. E se d'altronde neppure l’Inter c’era riuscita a battere il Bologna, significa che finora gli sta andando bene, ma staremo a vedere se la fortuna non gli volta le spalle mentre ancora si vantano.

Quel che rimarrà di questa partita di sicuro lo si sa, saranno le sterili polemiche. Sterili come il risultato finale, sterili come un rigore non realizzato da Iaquinta, che secondo me avrebbe sbagliato lo stesso aldilà delle tesi sulla sua presunta volontà di farlo, sterili come la bomba che si voleva scoppiasse. In fondo gli unici che avrebbero voluto che quel rigore fosse stato realizzato sono i giornali, ed in particolare gli ignobili di Mediaset, tutti li col dito di biasimo a cercare di imbastire una polemica sul nulla proprio ora che è capitato a Krasic, proprio ora che hanno l’occasione di delegittimare la sua minaccia, come hanno sempre tentato di fare con Nedved, proprio ora che c’è Milan-Juve, a Cologno i berlusconiani sanno che sicuramente “il biondo” sarà squalificato e salterà il match. ne sono certo, nei prossimi giorni cercheranno in tutti i modi di vivere di questo, ecco perchè a questo topolino partorito dalla montagna gli faranno fare un film.

Ma quello che più ci sguazza e quell’essere monocellulare chiamato Pistocchi, che si permette di dire: “Krasic, pensavo fosse serio invece è solo Serbo”, che con tutto quello che è successo a Genova sa’ di palese stizza razzista. Ma Pistocchi (ex dirigente rossonero) lo si era già conosciuto in un lontano Pressing Champions League condotto assieme a Massimo De Luca in cui si fece scappare il suo disprezzo per gli omosessuali. Un uomo che si commenta da solo.

venerdì 22 ottobre 2010

Salisburgo vs Juventus 1-1 – un insetto chiamato UEFA League

Lo si capisce lontano un miglio che la UEFA quest’anno per la Juventus è un insetto fastidioso, pareggiare con una squadra che andava annientata (7 su 11 nel campionato austriaco) ne è il sentore principale. Peggio di quanto avevamo già fatto col il Lech Poznam. Non si tratta di sottovalutare squadre mai sentite prima, in ragione del rifiuto dell’accettazione che il calcio sia cambiato, il problema è l’organico bianconero
Con il Lech lo scatto d’orgoglio l’abbiamo avuto nel secondo tempo, proprio quando abbiamo inserito i titolari, come ieri sera con l’ingresso di Krasic e Melo. Ieri come allora non è bastato e in più stavolta è mancato persino quell’impegno. Ed ecco che la Krasic-dipendenza diviene un limite per chi in panchina schiera mezze calzette. Con tali uomini non possiamo affrontare la UEFA figurarsi la Champions dove il turn over è d’obbligo.
Vien da chiedere se sia più forte il loro orgoglio, mostrato ad esempio col il City, oppure la razionalità. Altro motivo per stagnare ancora nel limbo di una stazione che sarà senza infamia (speriamo) e senza lode

giovedì 21 ottobre 2010

Un Icaro metallaro nel Quartier Generale dei neomelodici? Si, per il calcio

Paul Bruce Dickinson, frontman degli Iron Maiden nonché esperto pilota di linea della Astraeus Airlines, ha pilotato l’aereo che ha portato il Liverpool FC a Napoli per il mach di Europa League delle due squadre, in scena questa sera. “flight of Icarus… in new-melodic’s nest”

mercoledì 20 ottobre 2010

Il nuovo dei Pooh, outsiders del progressive rock

il nuovo singolo dei Pooh – Dove comincia il sole
Ascoltando il nuovo singolo dei Pooh sembra quasi di ascoltare un album dei Pendragon. Sarà stata l’uscita del batterista Stefano d’Orazio a liberarli dalle catene del Pop per fargli esplorare il vasto regno del progressive? Fatto sta che il gruppo ridotto a tre elementi percorre al contrario quanto successo ai Genesis, che a loro volta erano passati dal Prog al pop quando …“ecco che rimasero in tre”. Fatto sta che il nuovo singolo del gruppo Italiano è, per loro, abbastanza insolito come la durata di 11 minuti e 30 totali del pezzo, uno dei dettami del no-limits del Genere… staremo a vedere

martedì 19 ottobre 2010

Pendragon, un nuovo album a Marzo 2011



Annunciato il nuovo album dei Pendragon (fonte sito ufficiale), il suo titolo sarà PASSION, previsto per la fine di marzo 2011. Per l’occasione il gruppo ha già lanciato la promozione sulla vendita del CD+DVD.

domenica 17 ottobre 2010

Juventus vs Lecce 4-0 – Altro che Ivan… Milos !!!


la cronaca di Tuttosport
Nella settimana della guerriglia serba di Genova, Tra un uomo di nome Ivan, sedicente eroe, che si copre il viso per non farsi riconoscere ma poi ignora i mille tatuaggi che sono più indistinguibili di qualsiasi volto umano, tra i coccodrilli di Stankovic (interista), spavaldo verso la sua folla con quell’equivoco 3 con le dita e frignante negli spogliatoi azzurri a chiedere scusa, l’unico vero eroe serbo è stato Milos, che di cognome fa Krasic. Lui infatti è stato il vero dominatore della partita con i suoi dribbling, assist e cross perfetti. E’ vera differenza con lo scorso anno, finora, e già iniziano a picchiarlo come facevano con Pavel, speriamo tenga duro. Per una volta il calcio al pallone si vendica sul calcio in faccia al prossimo.
Non è che di fronte ci sia stato il Real ma come dico da po’ di tempo, apostrofando il Laricchia pensiero, “Stip ka truv!” (conserva perchè ti servirà). La splendida domenica vissuta ci voleva proprio, ogni tanto anche a noi arriva un po’ di sole. Il bello è che uno dei protagonisti del pomeriggio è stato Felipe Chi-MELO-doveva-dire, forse anche grazie al supporto di Aquilani (oggi in splendido gol) gestisce il centrocampo in maniera impeccabile e senza perdere neppure un pallone… miracolo! Si permette persino di tentare un cucchiaino sul rigore. In verità poi Aquilani, abituato a quelli di Totti, gli dice: “Non Tant!”, ma a noi va bene così… pensate se il portiere l’avesse parato.
Ma non è l’unico a voler strafare, Quagliarella (Alias Sfogliatella) fa quel gol in tuffo di testa quando poteva benissimo usare i piedi, ma si sa che a lui le cose facili non piacciono, anche se a volte sono più efficaci. Tutta questa spavalderia è il sintomo di tranquillità, quella tranquillità che ora speriamo non diventi il “so’ fort!” della situazione, perchè altrimenti continueremmo a non averci capito nulla. Dedica speciale al capitano che raggiunge Boniperti, bravo Del neri quando lo dosa con minuzia perchè è così che si può ottenere il massimo da lui. L’unico che non sembra voler ancora partecipare alle feste è Amauri, e no… non la faccio la battuta secondo la quale forse ne ha fatte tante in crociera ed ora e stufo… ma, ops! L’ho fatta!

martedì 5 ottobre 2010

Inter vs Juventus 0-0 – Non facciamoci del male

La madre di tutte le partite si è conclusa dunque a reti bianche, all’insegna del non facciamoci del male. Del resto ci hanno provato in tutti i modo ad accenderla, quelli fuori dal campo. Prima Paolillo con la risposta ad Andrea Agnelli, che semplicemente compie un atto dovuto dopo le nuove intercettazioni finora occultate e poi venute a galla, asserendo che la Juve deve restituire all’Inter tutti gli scudetti (anche quelli che a vinto il Milan?). Poi i tifosi sugli spalti con cori irripetibili contro lo stesso Agnelli ed infine i giornalisti (i soliti noti a dir il vero) che dopo la partita rimpiangono La caramella Mou e le sue polemiche incendiarie. Ormai il calcio per loro è solo arena, come mi è capitato di scrivere molte volte, per poi scrivere anche di episodi di violenza e intolleranza… mi sembra tanto la vecchia storia della multinazionale farmaceutica che crea il virus per poter vendere la cura.
Sarà che questa volta i protagonisti principali hanno voluto contare più di chi siede in tribuna, i quali non potendo giocare hanno con la polemica il loro unico strumento di interazione col campo, fatto sta che sono stati loro gli unici a gettare acqua sul fuoco delle polemiche, con le dichiarazioni di Benitez prima e con la correttezza in campo poi.
Da sempre inter-Juve non è mai stata spettacolare come un Juve-Milan, è sempre stata giocata sui nervi e sui giornali, non fa eccezione questa partita, tranne che stavolta c’è stata meno rissa e più gioco. Dovessimo spuntare il nome dei migliori delle due squadre diremmo Krasic ed Eto’o, gli unici che con la loro incontenibile fantasia sono stati in grado di dare qualche grattacapo alle due difese schierate in stile barricata. Per quanto ci riguarda, con la pochezza realizzativa dei nostra attaccanti avessimo avuto ancora uno come Trezeguet avremmo potuto anche fare nostra la partita. Lui da solo lo scorso anno, tra infortuni e panchine varie ha realizzato 10 gol, esattamente quanti ne hanno realizzato Amauri e Iaquinta messi insieme. Fino ad ora la Juve ha realizzato 12 gol, la maggior parte dei quali segnati da difensori e centrocampisti, ed in una partita come questa in cui ognuno ha dovuto tenere le sue posizioni, per assicurare l’equilibrio ed impedire contropiedi dannosi, gli unici che potevano segnare erano gli attaccanti, quel che è successo è il risultato della mia equazione.
Due pareggi esterni (Manchester e Milano) che indubbiamente sanno più di due punti guadagnati che di quattro persi… ed ora sosta Nazionale.

giovedì 30 settembre 2010

INCEPTION – Christopher Nolan

livello 1: Se una pellicola è in grado di appassionarti, di appagare sia l'occhio che la mente, di essere allo stesso tempo fruibile da tutti e intrigante "a più livelli" ha centrato pienamente l'obiettivo.
livello 2: Se un film riesce ad essere ambiguo, sempre sul filo dell'incomprensibile, ma a mantenere perfettamente ciò che promette, se mantiene una sua coerenza anche nell'inspiegabile, allora è un film perfettamente riuscito.
livello 3: Se anche i possibili buchi di sceneggiatura si trasformano invece in volute allusioni del regista in una o in un'altra direzione, siamo di fronte al capolavoro.

L'ennesima fatica di Christopher Nolan (Il Cavaliere Oscuro, Memento) gioca con le sfumature tra la realtà e il sogno, cosa non nuova nel cinema, ma lo fa con un'eleganza e un'ispirazione che ormai sono il suo marchio di fabbrica. Come al solito il regista ama giocare con lo spettatore, rendendolo simile al protagonista dei suoi film, inserendolo in un contesto nel quale anche lui si troverà spaesato e privo di certezze. "Io so cos'è reale" ripete il protagonista, ma se anche quell'unica certezza non fosse tale?
La struttura "a livelli" del film permette di strutturare il tutto su più piani, ognuno dei quali è in congiunzione con l'altro e permette andando a ritroso di ritrovare la giusta via. Se però i livelli sono troppi riusciremo a trovare il bandolo della matassa? Ecco quindi che il regista inserisce un personaggio e decide di chiamarlo Arianna: un allusione neanche troppo velata alla mitologia greca.

A volerci trovare rimandi, citazioni e motivi di discussione si potrebbe andare avanti per mesi, ed è proprio questa la forza del film: anche dopo la visione mille domande e mille dubbi ci assaliranno, ma il film è già perfettamente coerente, anche senza ulteriori possibili "spiegazioni". Non ci vuole insomma un tutorial che aiuti a entrarci e nemmeno la lettura delle infinite interpretazioni che ne seguiranno.
Il film insomma è perfetto proprio per questa sua dualità, per questo suo perfetto equilibrio (la trottola) che riesce a mantenere fino alla fine, fino all'ultimo fotogramma.

E se alla fine del film stranamente vi tornerà alla mente Blade Runner, non siete pazzi, e non state sognando. O forse si ?

Voto 9+

lunedì 27 settembre 2010

Juventus vs Cagliari 4-2 – Mi-Los Mi-Los Krasic Krasic

Furia Serba, verrebbe da chiamarlo, visto le somiglianze somatiche con la Furia Cieca. E’ lui il dominatore della scena, tripletta e altri tre punti in cascina in vista per l’inverno. In verità tra Giovedì e Domenica prossimi scenderemo negli inferni di Manchester (sponda City) e di Milano (sponda inter) tornano di nuovo a terra dove essere decollati. Sarà forse il destino di quest’anno, soffrire sempre e con chiunque, gioire per poi disperarsi, illudersi per poi sconfortarsi. A mente fredda quindi dobbiamo focalizzare l’attenzione su una cosa, prendere quel che possiamo e perdere almeno con dignità.
Prova buona ma non ancora sufficiente, ed è chiaro che sto parlando della difesa, dove ne prendiamo un sacco, sia che perdiamo sia che vinciamo, vedere i gol in solitaria di Matri di stasera. D’altro canto siamo però il miglior attacco (12 gol), proprio in stile Foggentus, del resto Del Neri nel Foggia ci giocava anche. Bonucci sbaglia ancora troppo, incerto e a volte troppo lezioso si crede un campione ma deve lavorare molto. Di Krasic ne ho già parlato, è lui a sopperire alle mancanze degli sterili Amauri e Iaquinta a volte insopportabili per scarsa cattiveria offensivo. Ancora troppo lenti in manovra ma schierati meglio sulle distanze e nei movimenti senza palla. Melo si commuove per il regalo dell’arbitro, un cartellino giallo autografato con dedica: “Al fratello buono di Felipe” e noi con lui ci commuoviamo a non vederlo cucinare le zuppe dello scorso anno. Mi spiace dar ragione ad un uomo come Longhi stasera abbiam visto l’illusione di Udine mischiata allo scempio messo in atto col Palermo.
Questo weekend non possiamo lamentarci, insieme sconfitta dell’inter e vittoria della Juve sarà difficile rivederle spesso. Per ogni sconfitta dei nerassurdi io ringrazierò sempre il Dio del calcio ed in attesa che la marea passi sarò felice di esser smentito da risultati come questi, se ancora non credo in questa Juve. Giovedì speriamo di portare a casa qualche punto, Domenica non abbiam nulla da perdere poiché se loro vincono è più che normale, se lo facciamo noi è un miracolo, il sogno sarebbe un pareggio.

giovedì 23 settembre 2010

Juventus vs Palermo 1-3 – infinita agonia

Sul nuovo stadio della Newentus già campeggia la scritta: “venite anche voi a vincere a Torino”. Intano la società indice un bando alla ricerca delle squadre che ancora non sono riuscite a fare bottino pieno a Torino. “Se ti serve qualche punto salvezza, scaccia crisi o solo di sfogo vieni da noi. La scorsa giornata ti hanno fatto qualche torto arbitrale? Da noi potrai atterrare in area Del Piero senza clamore…”

Zamparini ha avuto la sua fetta di sfogo… come del resto chiunque viene in questo luna park dove anche i bambini ormai hanno capito una cosa, non si migliora mai. Come è possibile non capire cose banali come distanze troppo corte, immobilità senza palla, scarsa copertura difensiva sui contropiedi, eccessiva lentezza in fase d’attacco? Questi post sono ormai sempre più un copia e incolla.

Allora mi chiedo e vi chiedo, come si fa a sostenere questa squadra? In tempi non sospetti (4-0 a Udine) ho affermato che la vera Juve è da salvezza. Darle fiducia non fa altro che fargli montare la testa. Nessuna squadra italiana attualmente è più sopravvalutata. Ma quello che più mi fa incazzare e il giornalista incompetente che continua a pronunciare, dopo quattro anni, parole come clamoroso, la Juve che non ti aspetti, non è questa la vera Juve. Vedere dirigenti, allenatore e giocatori venire in tv invece che approfittare per star zitto. In realtà questa non è la Juve, e tifare per lei equivale a non tifare per la Juve. Bene hanno fatto a demolire lo storico Delle Alpi, al suo posto però doveva esser costruito un cimitero, con un’unica tomba e un epitaffio: “qui riposa la Vecchia signora uccisa dall’invidia dei perdenti --- Juventus 1897 – 2006

domenica 19 settembre 2010

Udinese vs Juventus 0-4 – finalmente una Domenica di sole

Sarà di sicuro perchè di fronte c’era una pessima Udinese, la peggior prestazione della sua stagione, sta di fatto che finalmente viviamo una giornata di sole. Siccome però, come anche è scritto nella sua premessa, questo blog non è un blog giornalistico ma si tratta di mie opinioni da tifoso, so che non bisogna cullarsi sugli allori. Un giornalista è specializzato, sia perchè vuole smuovere sempre le acque o perchè non può vedere interamente le partite, ad elevare o affossare una squadra esclusivamente in base al risultato, a me invece preme più valutare la costanza e i risultati finali.
Il dato più rilevante è l’unica (splendida) parata di Storari su Di Natale lanciato a rete, dopo di che è solo dominio Juve che, di questi tempi, approfitta finalmente della scarsità avversaria. Quagliarella di tacco spero sia il nuovo acquisto della Juve, anche se dovremo privarcene in coppa (altra perla delle scelte di Marotta sul mercato… detto sarcasticamente si intende), Si muove bene anche Pepe. Krasic dura un tempo e si vedono i suoi benefici, nel secondo invece si eclissa e si fa fatica a ricordare che sia in capo dato che lo si vede poco col pallone. Marchisio da il bis del gol di Giovedì e “l’incazzato” Iaquinta mette la ciliegina personale e di squadra. Melo, il solito toro che vorrebbe veder sempre rosso, non casca nella provocazione di Bergonzi (ricordiamolo in quel disastroso Napoli-Juve di un paio di anni fa). Fosse questa la Juve di quest’anno potremmo racimolare quei punticini che ci servono a fare un campionato dignitoso, dato invece che gli elementi a carico di questa tesi sono ancora insufficienti prendiamoci questi tre punti e mettiamoli in cascina.
Ed ora veniamo alla penna velenosa… Pozzo, dicasi presidente dell’Udinese, uno che negli anni non ha fatto altro che buttare veleno sugli arbitri aizzando la sua (ultra-nordica) tifoseria, arriva in tivù piangente e lamentoso per un fallo da fuori area subito dall’Udinese, con la complicità dei giornalisti lo faranno martire senza neppure accennare al fuorigioco e al fallo inesistenti che per due volte fermano Quagliarella di fronte al portiere avversario. Ma d’altronde siamo abituati a vedere questi piagnistei, piuttosto guardi alla pochezza dei suoi uomini che quest’anno meritano la B. Una domanda… ma la signora in rosso della moviola premium, dove l’anno pescata? non ce n'erano più di arbitri competenti e inoccupati? ah scusate… dopo la Carbonero (o come si chiama) dovevate trovare il modo di mettere del nuovo per combattere la rimonta di Sky. E poi c’è Iaquinta, che continuamente fischiato dal pubblico reagisce giustamente… ah ma scusatelo, dimenticava che questo è un lusso riservato soltanto a Balotelli Mario.

venerdì 17 settembre 2010

Juventus vs Lech Poznan 3-3 – Scalatori dilettanti di pianure

Quando non riesci a vincere con i polacchi del Lech, ma anzi fallisci una rimonta che è già tua (come da tuo solito), come sei messo? Molti ti diranno stai bene! Tu sei messo male e loro che ti ripetono: "poi si risolve". Gli stessi rapaci che poi dietro se la ridono perchè sanno di aver molto tempo per godere. Ebbene se pareggi 3-3 in casa con tale squadra, dopo aver pareggiato in maniera identica con la Samp... Fidati, stai messo male. Ma starebbe messo male persino il Palermo in una simile condizione, che pure ha perso, ma almeno con lo Sparta Praga.

In quanto alla partita si rivede la famosa Foggentus di Zdenek Del Neri. Un primo tempo disastroso e senza onore, un secondo meglio ma poca cosa rispetto a quello che dovevi offrire contro i modesti polacchi. Fuori posizione e fuori luogo, lenti nel rientrare con il solito Attila Melo, re del cartellino giallo, il quale fa un fallo ingenuo in area con la complicità della squadra, che lascia praterie nei contropiedi. Non bastano un buon Krasic un ottimo Chiellini che si sostituisce persino agli attaccanti. Il secondo tempo c'è più gamba ma, alla fine della fiera, si è scalata di nuovo una pianura (per quanto fortunato quel tiro della domenica del 92' possa essere stato). Quella perla di sinistro del capitano, non solo non ci è valsa la vittoria ma significherà soltanto lasciargli un posto fisso che non è grado di reggere costantemente, visto che ormai deve capire che lui è molto più utile alla causa con la sua esplosività di pochi minuti che con la costanza dei 90. Tutto sommato discreto Pepe.

È per questo che quando ci vengono a dire, facendoselo scappare di bocca e poi ritrattandolo con una squallida tarantella, che quest'anno non c'è storia e dobbiamo metterci il cuore in pace, il tifoso juventino, che già sapeva tutto, vi chiede un ulteriore passo di sincerità... Ammettete che l'unico obbiettivo è la salvezza. È non mi si dica che è una esagerazione, visto che tutti hanno potuto constatare come questa squadra sia più debole di quella dello scorso anno. Via Diego, Trezeguet, Camoranesi, Giovinco ecc. Chi si è chiamato per sostituirli? Per stessa ammissione di Marotta, tanti giocatori buoni ma nessun campione, fatta eccezione per l'attacco... Li nemmeno un brocco che possa dare il cambio. In difesa una valanga di new entry ma nessuno che sia meglio di Legrottaglie. A centrocampo l'unico che da l'anima è finora Krasic, per il resto sembrano le riserve della Samp. Fatevi una seria analisi di coscienza cari dirigenti.

domenica 12 settembre 2010

Juventus vs Sampdoria 3-3 - Foggientus

Strano mestiere quello della squadra emulatrice, ogni volta essere qualcun’altro solo perchè non si è più capaci di essere se stessi. Cosi capita che in una Domenica ti trasformi dalla Juvedoria alla Foggientus della serie A (oggi Foggia-Foligno 4-4). Loro richiamano la triade Casillo-Zeman-Pavone, più per divertirsi e ubriacarsi di champagne a poco prezzo, in ricordo dei vecchi tempi, che per salvarsi, noi invece chiamiamo Del Neri e Marotta perchè hanno fatto faville nella scorsa Samp. Chi dei due ne guadagnerà di più? Ai posteri l’ardua sentenza. Quel che sta di fatto è che entrambe continuano a vivere nel passato senza vedere spuntare un domani, e di sicuro solo i tifosi bianconeri se ne sono accorti. Entrambe sicuramente condividono una difesa scandalosa, ma se a loro va bene così, perchè è il prezzo che devono pagare per continuare a sognare nel mondo di Matrix, noi che siamo fuori a combattere contro i droni non possiamo accontentarci. Esiste una frangia di noi che ancora milita nella resistenza, che vuole che la Juve torni vincente e non si accontenta di prendere la pillola da chi continua a dirci di aspettare e intanto non fa nulla per cambiare, ma che soprattutto è stanca delle parole e vuole soltanto fatti. Se il mio vi sembra invece un lamento preventivo vi dico che a tuttora fatti non ce ne sono stati, indi per cui qui possiamo soltanto fare pronostici e preventivi su quello che vediamo.

Primo tempo nettamente della Samp, che più volte va vicina al gol prima e dopo del vantaggio. la Juve è come sempre macchinosa e lenta con la palla al piede mentre la Samp si muove e sfugge alle marcature soprattutto, manco a dirlo in zona Cassano, dove De Ceglie (ancora una volta non da Juve) non lo tiene. Il secondo tempo va meglio sotto il profilo della grinta e delle occasioni ma la difesa è la stessa, così l’attacco deve porre rimedio (con due gol fortunosi) alle zuppe della difesa. Luce nel buio Krasic che si mette in evidenza e ambisce allo scettro di nuovo idolo della curva. Poi all’improvviso Del Neri si accorse di Cassano e inserì Grygera, per quel che poteva fare cotanto campione, ma purtroppo per lui e per noi la partita era già bella e che finita.

La verità l’ha detta Marotta su Premium: “Abbiamo scelto di prendere più giocatori ma modesti che pochi ma campioni”. Quantomeno rispetto allo scorso anno cercano di non prenderci tanto in giro, ammettendo che hanno dovuto smantellare una squadra per iniziare a costruirne un altra e che ci vorrà tempo. Piccolissimo particolare, che nessuno ripete, è che queste sono parole vecchie e che non c’è nulla di nuovo da 4 anni a questa parte. Il primo ritorno alla vetta e fallito con un terzo e un secondo posto ed ora che dobbiamo ri-ricominciare che ci dirà che non si dovrà rifarlo ancora come nel giorno della Marmotta?

lunedì 30 agosto 2010

Serie A 1> Bari vs Juventus 1-0 – il rientro dalle vacanze… mentali.

Dove eravamo rimasti? Niente paura la nostra cara Juve è qui a farci un riassunto delle puntate precedenti. Finite le illusioni che molti, ma non io, si son fatte sul precampionato e sul mercato, tutto fumo e niente arrosto, si torna a sbattere il muso sulla dura realtà.

Come si è evinto dai post (mancati), mi è parso superfluo commentare partite fatue come quelle dei preliminari di UEFA League. Squadre modeste che in tempi migliori si sarebbero affrontate in sonnacchiose amichevoli d’agosto ce le siam trovate di fronte in partite ufficiali, non hanno evitato facili gridolini di entusiasmo perlopiù esagerati. Giornali come Tuttosport, che per questioni di marketing e opportunità hanno pompato tifosi con effetti speciali ed elogiato il mercato senza per nulla ragionare su fatti oggettivi, rappresentano ancora un male per questa squadra che come al solito si è sentita “arrivata”.

L’analisi del mercato: va affrontata con cognizione di causa, iniziando dalla dittatura tattica di un senatore capitano, tale Alex Del Piero che nel corso degli anni è entrato nella storia della Juventus regalando a questa squadra tantissime vittorie ma chiedendo in cambio “sacrifici umani”: Miccoli, Bojinov, Giovinco, Diego, sacrificati per conservagli il ruolo. Sacrifici che alla sua età (quasi 36 anni) iniziano a diventare pesanti da sostenere, visto che è ormai oggettivo che il capitano stesso non può reggere 90 minuti (e forse nemmeno 60). Per il resto soltanto facili entusiasmi, sicuramente anche dettati dalla voglia di illudersi che il giorno del riscatto arrivi presto. Ma oggettivamente Marotta non è affatto un genio.

Del Neri: Un ottimo allenatore… per il Chievo o la Samp! Ma per il resto alla sua età cosa ha vinto?
Martinez gioca si e no una decina di partite a Catania, e non Madrid, per infortuni vari ebbene potevamo privarcene? No! Difatti dopo la prima con noi è già infortunato (1 mese e mezzo).
Quagliarella: il Napoli lo liquida perchè scommette su Cavani, Cavani segna e noi ci prendiamo Quagliarella (una da massimo 6-7 gol a stagione).
Pepe: ottimo giocatore-operaio con un tiro pessimo.
De Ceglie: un giocatore non da Juve, come ha dimostrato lo scorso anno, che come alternativa ha ancora e soltanto Grosso (in eterna partenza)

Questa campagna acquisti sarebbe stata miracolosa per la Samp, per l’udinese, per il Palermo, ma non per noi. Via Diego, Giovinco, Camoranesi, Trezeguet, mosse giuste e meno giuste che di fatto, con l’infortunio di Amauri, Martinez, Marchisio, renderanno molto ardue le prime giornate. A poche ore dalla chiusura del mercato dobbiamo ridurci a sperare che arrivino almeno un terzino sinistro e un attaccante di peso, che di sicuro difficilmente saranno anche campioni. Scusatemi se insisto, questa non è Juve… Juvinese o al massimo Juvedoria… ma non ancora Juventus.

martedì 17 agosto 2010

Red dead redemption - Rockstar colpisce ancora (con una colt) Parte 2


John Marston: eroe o anti-eroe?

Il protagonista della vicenda è perfettamente delineato, e suo malgrado sarà costretto ad intraprendere un viaggio verso la redenzione, un viaggio pieno di personaggi e situazioni che vanno dal bizzarro al drammatico (nella seconda parte).
John Marston non è un eroe, non il classico paladino fedele alla giustizia, anzi le sue azioni saranno dettate sempre dalla volontà di raggiungere un fine molto personale, ecco quindi che le vicende dei personaggi e le loro battaglie non saranno altro che un mezzo per avere nuove informazioni sul prossimo obiettivo.
Starà inoltre a noi decidere se abbracciare la via della giustizia o della criminalità, con una barra che mostrerà di volta in volta i nostri progressi in una o nell'altra direzione.

John avrà modo di mostrare sia la sua parte più buona nei momenti in cui sarà richiesto il suo aiuto, sia di farci ricordare che il suo background è pur sempre quello di ex-criminale che vuole cambiare vita, insomma non si parla certo di un personaggio senza macchia e senza paura.

John Wayne o Clint Eastwood?

Il genere western si è sempre diviso in due grandi filoni: quello americano contraddistinto dai suoi peronaggi eroici e dai suoi assedi, e quello denominato spaghetti western, dove i personaggi spesso non sono ne buoni ne cattivi, ma tutti approfittatori e dove la giustizai molto spesso è del tutto assente.

Red ded redemption prende alcune caratteristiche dall'uno e altre dall'altro, mantenendo un perfetto bilanciamento: la prima parte è sicuramente più vicina al primo filone, la seconda invece sarà più sbilanciata verso una storia dove nessuno può dirsi davvero un Santo, e dove la fine del vecchio west è ormai alle porte (i personaggi e le loro battaglie lasceranno spazio ad altre: la prima guerra mondiale ad esempio).
Anche la trama nel suo dipanarsi avrà modo di appassionare il videogiocatore, soprattutto la seconda parte sarà ricca di momenti epici e da ricordare.

Insomma Red dead redemption è un gioco che VA giocato, soprattutto epr coloro che amano il genere wester in particolare: la storia narrata è ottima e il divertimento è assicurato, l'ennesimo centro di Rockstar

Voto 9

Red dead redemption - Rockstar colpisce ancora (con una colt) Parte 1



Il Western ed i videogames

Il mondo dei videogiochi negli ultimi anni ha allargato di parecchio il suo raggio d'azione ai generi più disparati: anche grazie alla potenza delle nuove console non è più improbabile trovare videogames che affrontano temi quasi impossibili da trattare in passato.

Il genere western però è sempre stato piuttosto comoplicato da trasporre in versione videoludica: vuoi per la difficoltà di "costruire" la fisica dei cavalli, vuoi per la necessità di dover bilanciare i vari elementi che devono caratterizzare il gioco (sparatorie a cavallo e a piedi, ricreare un ambiente realistico spoglio, ma allo stesso tempo vivo, dare al tutto un atmosfera complicata da replicare con personaggi ed ambienti virtuali).

Ci sono già stati dei tentativi in passato di entrare nel mondo del vecchio west da parte del mondo videoludico: Gun, Call of Juarez, lo stesso Red dead Revolver della Rockstar (primo capitolo della saga, anche se di fatto del tutto slegato dalle vicende del seguito), e in parte ci sono state delle ottime intuizioni, tuttavia i giochi si rivelavano troppo propensi allo sparatutto, quando non decisamente noiosetti e privi d'atmosfera, atmosfera che invece dimostrava di avere un gioco lontanissimo dal genere western, ma con una bellissima rappresentazione del rapporto tra il destriero e del suo "cavaliere": Shadow of the Colossus.
Ecco quindi che Red dead redemption era atteso al varco perchè le aspettative erano altissime.


Varietà e libertà

Red dead redemption è un capolavoro: lo si capisce già dai primi dialoghi, dalla cura con la quale vengono ricreate le situazioni (nelle città o meno) e gli obiettivi (le sottomissioni sono tantissime, ma rispetto a Gta IV sono meglio amalgamate nel contesto, e spesso inserite nella stessa trama), dalle ottime mini-storie riguardanti gli "sconosciuti" che incontreremo nel cammino (più "rifinite rispetto a GTA IV, e più "simpatiche), dall'ottima realizzazione del personaggio principale (magari i personaggi di contorno invece sono molto meno memorabili, in quanto meno approfonditi)...
Ovviamente il gioco resta un free roaming, per questo "non per tutti", vista la sua classica serie di missioni principali alternate ad una massiccia dose di ore perse in giro cercando un obiettivo, o semplicemente godendosi il panorama, mantiene però la classica dispersività dei giochi appartenenti al genere (anche se molto più sfumata rispetto ai giochi precedenti).

La principale difficoltà da superare era conciliare la vastità del territorio (addirittura superiore a quella di San Andreas), con la necessità di non annoiare il giocatore con viaggi infiniti a cavallo (visto che, come per GTA si è costretti a vagare in lungo e in largo per la mappa di gioco, ma con "mezzi" decisamente più lenti), e il rimedio è decisamente riuscito: diligenze sparse nelle varie cittadine, o se proprio non vogliamo perdere tempo c'è sempre un opzione per essere trasportati immeditamente nel posto che desideriamo grazie ad un provvidenzile accampamento (che ci permetterà anche di salvare).
Inoltre anche nel bel mezzo del deserto potremmo trovare compagnia: animali assetati di sangue ci inseguiranno senza tregua (quando non saremo noi stessi ad andarli a cercare per stanarli), o potremo incontrare degli sconosciuti che attiveranno le sottomissioni, o ancoraaltri epronaggi in cerca del nostro aiuto (non sempre però si riveleranno santarellini).

Insomma la varietà e la vastità non sarà sinonimo di noia (a parte alcuni casi), ma ci darà modo si avere sempre qualcosa da fare in ogni momento.

venerdì 23 luglio 2010

THE BOX - Richard Kelly

Richard Kelly ormai è abituato a dividere critica e fan, fin dai tempi di quel Donnie Darko che si attirò tantissimi elogi (meritati) e anche parecchie critiche (spesso non del tutto campate in aria).
Dopo un secondo film distrutto dalla critica, torna con questo The box, pellicola che senza dubbio non mancherà di allargare la forbice tra coloro che lo amano e coloro che lo ritengono sopravvalutato.

The box è tratto da un racconto breve di Richard Matheson, al quale Kelly cerca di abbinare il suo stile che ormai appare consolidato, in un vortice dei scene che finiscono per porre domande alle quali per la gran parte dei casi non c'è nessuna risposta.
Se in Donnie Darko il tutto funzionava alla grande, vista la straordinaria tensione ed atmosfera che il film sapeva creare (grazie anche alle musiche, agli accenni al contesto culturale nel quale il tutto era inserito, all'ottima prova di tutto il cast...), in questo caso spesso gli attori appaiono ingessati, e privi dello stesso spessore.

Ad una prima parte sicuramente molto interessante e ingegnosa, magari un po' lenta ma dotata di un suo fascino, segue una seconda nella quale la fantascienza più spinta prende il sopravvento, col rischio di lasciare lo spettatore disorientato.
Quello che all'inizio sembra un semplice e ben congegnato thriller si trasforma così in una pellicola dove farci entrare di tutto.

Tra le cose positive sicuramente c'è l'ottima interpretazione di Frank Langella, che riesce a rendere il suo personaggio inquietante al punto giusto, e per tutta la durata del film.

Insomma alla fine dei conti Kelly non affascina come Donnie Darko, e non delude come Southland tales: ad un ottima realizzazione dello scenario che sta sullo sfondo, una prima parte molto inquietante, una serie di ottimi tocchi registici, abbina la consueta voglia di strafare, di inserire rimandi e citazioni, di porre domande senza risposta (anche se molto meno che in passato), e di stupire lo spettatore magari anche quando non se ne senta la necessità.
The box finirà per scontentare coloro che già non avevano amato Donnie Darko e piacerà a coloro che avevano amato già alla follia lo stile di Kelly.
Per gli altri, The box è un film più che discreto.

Voto 7+

lunedì 5 luglio 2010

Dead Space - EA Redwood Shores



Di videogiochi horror se ne sono visti tanti negli ultimi 15 anni, e spesso appartenenti a filoni piuttosto diversi, seppur accomunati da una buona dose di suspance, di mistero, quando non di splatter allo stato puro.
Tutto cominciò naturalmente con quel Resident evil, indicato da tutti come l'inizio degli incubi a sfondo videoludico (Alone in the dark si può in un certo senso considerare un pioniere del filone, un gioco che preannuncia qualcosa che in esso non è ancora del tutto compiuto).
Le inquadrature, le scene ad effetto, certo machismo tipico di alcuni b-movies, tutto riconduceva a film fatti per spaventare, non certo per far riflettere: non a caso la trama di Resident evil si basava su un semplice canovaccio, neanche troppo originale, ma tremendamente efficace, soprattutto nell'ambito di un mezzo come i videogames che poco avevano esplorato questo genere di cose.

Qualcuno però ad un certo punto si accorse di volere qualcosa di più, di cercare un esperienza diversa, più basata sull'introspezione, sul mistero legato alla natura dei personaggi di una storia, sull'orrore accennato più che mostrato.
Nacquero così giochi come Silent Hill, che spaccarono in due tronconi le proposte future, che cercavano di avvicinarsi a quel genere (ad esempio "Project Zero" e "Forbidden siren" schierati sul fronte "psicologico", mentre altri come "Cold Fear" seguivano il "maestro" Resident Evil).

Col tempo però le due saghe principali hanno perso smalto, e gran parte del loro fascino: Resident evil sempre più affascinato da da un eccessiva dose di action che in pratica lo ha trasformato in uno sparatutto in terza persona (RE5 è si un bel gioco, ma purtroppo forse non è davvero un Resident Evil: la tensione, il mistero e la suspance vengono definitivamente sacrificati in favore dello splatter e delle sparatorie), Silent hill incapace di rinnovarsi, relegato sempre nel suo angolo, a continuare a ripetersi all'infinito.

Nel 2008 arriva, quasi in sordina, questo Dead Space e l'impressione e subito quella di ritrovarsi di fronte ad un Resident evil 4 ambientato nello spazio. Non è esattamente così.
Innanzitutto il fatto di essere ambientato "nel vuoto" è una componente fondamentale del gioco, che influisce parecchio: molti combattimenti avvengono in assenza di gravità ed il rischio è sempre presente, proprio perchè ciò da la possibilità ad i nemici di presentarsi da qualsiasi direzione.
Il fatto poi di essere ambientato, per quasi tutta la sua durata, in luoghi chiusi, aumenta la sensazione di claustrofobia, riportandoci quasi all'epoca in cui aprendo una porta non sapevi mai cosa tu potessi trovarti di fronte (Resident Evil e Resident Evil 2).

La trama non è originalissima, almeno all'inizio ("La Cosa" e "Alien" sono stati saccheggiati con dovuta cura), ma con il passare del tempo tutto si farà più "movimentato", e ci saranno anche parecchi colpi di scena, e soprattutto nel finale...
Il protagonista non è il solito eroe pieno di muscoli alla Chris Retfield, ma un uomo qualunque, che si ritrova a fare determinate cose perchè costretto dagli eventi, o più semplicemente spinto da uno scopo "personale", più che da spirito magnanimo. In definitiova si potrebbe definire un anti-eroe.
Il fatto che il suo volto non sia praticamente mai visibile durante il gioco (lo sarà soltanto all'inizio in maniera "sfumata", e alla fine) aumenta in un certo senso l'immedesimazione.

Magari non è un gioco che "fa paura" (come sostengono in molti), ma sicuramente una buona dose di tensione (soprattutto tenendo alto il volume, visto che il sonoro è uno dei suoi fiori all'occhiello) la provoca.

Purtroppo ci sono anche delle note dolenti: il doppiaggio di Dario Argento rovina in parte l'eperienza. Sarà pure un (ex) maestro del brivido, ma la sua voce nel gioco farà scoppiare più di qualche risata.
Alla lunga inoltre si avrà una sensazione di ripetitività (tamponata in parte con minigiochi del tutto fuori contesto), ma è sicuramente uno dei migliori titoli horror dell'ultima generazione di videogames (se non il migliore)

Voto 8,5.

lunedì 21 giugno 2010

THE ROAD- John Hillcoat.

Di film post-apocalittici ultimamente se ne vedono tanti, e a dirla tutta ultimamente sembrano anche un po' tutti uguali: l'(anti)eroe di turno che combatte in un mondo ormai devastato per conservare un briciolo di umanità. The road già dal titolo si propone di essere qualcosa di diverso: un viaggio di un normalissimo padre con suo figlio, in un mondo ormai distrutto, verso un futuro ignoto. Ecco allora che il paragone sembra piuttosto possibile farlo con film come "I figli degli uomini", piuttosto che con i vari "Doomsday" o "Codice Genesi".

La trama diventa un pretesto, così come lo scenario, per raccontare il tormento interiore di un padre che sa di non poter dare al proprio figlio nessun futuro, che è disposto a lottare senza sapere nemmeno cosa fare. L'azione è ridotta ai minimi termini e si mostra del tutto funzionale al percorso che i due compiono (non solo letteralmente ma anche metaforicamente). In buona sostanza il film si regge sull'interpretazione di Mortensen (sicuramente la cosa migliore del film), e sull'interazione col piccolo protagonista, il resto degli attori sono soltanto delle figure passeggere che per un attimo attraversano la storia, perfino Charlize Theron funge quasi da comparsa (il suo personaggio è soltanto un altro pretesto per lo sviluppo della trama).

Un film particolare insomma, molto lento e quasi intimista, che sicuramente scontenta coloro che credono di trovare in questa pellicola l'ennesimo film fracassone post-apocalittico, ma che riesce ad emozionare e a far riflettere coloro che lo vedranno con la giusta predisposizione. Il tutto non è esente da difetti (il finale forse poteva essere migliore, da qui il meno del voto), ma quando un film riesce a farci porre delle domande, ci induce a ripensarci su anche dopo la fine della sua visione, vuol dire che l'obiettivo del regista è stato raggiunto.

Voto 8-

domenica 20 giugno 2010

Italia vs Nuova Zelanda 1-1 - Fermi all'angolo

Una quantità industriale di calci d'angolo, lentezza immonda e una squadra senza punte. Gli altri invece, pur non essendo assolutamente nessuno in campo, segnano sempre con un solo tiro in porta. A.D. 2010 L'Annus Horribilis del calcio italiano non sembra avere fine e d'altronde l'Italia è inevitabilmente sempre più simile al suo alter ego bianconero.

Non solo latita il gioco, ma anche la voglia di giocarlo, c’è la stessa voglia che ha la RAI di comprarsi i diritti per i prossimi 20 mondiali. Non so se si sono resi conto con chi abbiamo giocato in queste due gare. Squadre che ancora oggi ringraziano la sorte di essere capitati con noi, perchè per il resto non han fatto nemmeno una partita decente. Se sappiamo di giovare con il “supertele” e con certi “stangoni” poco tecnici perchè tanti lanci lunghi? Perchè tirare più piano le volte successive in cui l’hai spedita in Congo? Va bene che questo è il mondiale delle difese (ed è oggettivo) ma la nostra manovra macchinosa e lumachescha mal si addice a chi sa di dover vincere con una squadretta come la Nuova Zelanda. Nessun fraseggio, nessun uno contro uno, un beneamato nulla per chi per onore dovrebbe giocare con il sangue ai denti.
La perdita di Pirlo è un vuoto incolmabile per chi non è mai stata ben considerata da tutti. Vedere la Nazionale in queste condizioni è davvero frustrante, ne sanno qualcosa gli inglesi che sono sulla nostra stessa barca. Vincere con la Slovacchia ci darà la qualificazione ma difficilmente il primo posto, il che vuol dire che saremo asfaltati dall’Olanda già negli ottavi.
 
Allora… vediamo.. si passa vincendo o pareggiando (se il Paraguay vince con la Nuova Zelanda). Ma attenzione perchè vi è anche una terza e apocalittica chance: LA MONETINA… qualora ad esempio le due partite finissero sullo zero a zero. E con tutto quello che si è visto quest’anno questa sarebbe la combinazione con più alta probabilità di riuscita.

martedì 15 giugno 2010

Italia vs Paraguay 1-1 – Come non detto. la prima sarà Domenica 20

Con un solo tiro in porta i nostri avversari del Paraguay, che già si lisciavano la coda di pavone credendo di asfaltarci, ci costringono a inseguirli. Si perchè aldilà della poca cattiveria in attacco dei nostri, i sud americani sono stati ben poca cosa.
Inizia una nuova avventura mondiale e la mezza gufata dei disertori interisti va quasi in porto. Erano già pronti li con il loro dito di biasimo, ma alla domanda: <<che contributo hanno dato alla Nazionale i campioni d’Europa?>> non si è ancora udito una risposta. E’ vero, la Nazionale dovrebbe unire tutti i tifosi d’Italia, ma queste orecchie sono stanche di ascoltare le castronerie dei tifosi di quella squadra straniera che gioca in Italia. La storia della Nazionale recita infatti che la colonna portante della sua squadra ai mondiali è sempre stata costituita dalla squadra campione d’Italia… cosa che quest’anno non è stata possibile. Ecco perchè ora è da ignoranti lamentarsi. Se una squadra come la Juve (settima in campionato) è la squadra che più ha dato il suo contributo a quest’Italia, si ringrazi Dio per ogni risultato che avremo.
Detto questo (e potrei dilungarmi) non penso che la prestazione sia tutta da buttare. Chi poco capisce di calcio, come gli occasionali tifosi che si affacciano a questo mondo solo allorquando si giocano i mondiali, non hanno sicuramente notato il buon pressing dei nostri ne primo tempo, e neppure la prestazione di giocatori come Pepe. Trascurano che il primo gol nasce da una punizione inesistente, concessa da un arbitrucolo poco capace, salvo poi dire che la nostra fortuna è stata la papera del loro portiere sul nostro pareggio. Dove si pecca invece e sotto porta, dove servirebbe un po' più di cattiveria. Si è vero, non siamo forse una Nazionale eccezionale ma siamo pur sempre l’Italia e non dobbiamo abbandonare prima di aver venduta cara la pelle, tanto più che il pareggio odierno tra Nuova Zelanda e Slovacchia livella tutto ed ora è come se il girone iniziasse con le prossime partite di Domenica 20.
Il vero spettacolo ignobile lo offre ancora una volta la Rai che stavolta si supera, offrendoci uno squallido assaggio di mondiali come chi dice: prendi è sta zitto! Farcito di perle come: “che bello vedere le partite alla radio” o come “questo mondiale e praticamente gratis”… si perchè il canone? Allora a questo punto ache su SKY lo vedono gratis, visto che il mondiale è compreso nel pacchetto calcio di sempre. Ma anche la scarsa verve di telecronisti e commentatori tecnici ormai sempre più inascoltabili ci fanno dire sempre più: che schifo… ci hanno tolto anche i mondiali. ormai cosa ci rimane? Le wuwuzelas!

domenica 16 maggio 2010

Juventus vs Parma 2-3, Milan vs Juventus 3-0 – Finalmente la fine

Più che il 2006 è questa la vera distruzione di questa gloriosa squadra. L’anno ignobilis (coniando un nuovo termine), in cui si abbandona ogni onore, in cui ogni singolo pezzo di questo automa non merita neppure una delle tante strisce verticali. Si perchè mentre nel 2006 abbiamo preso un sonoro pugno in faccia, siam caduti dalle scale e rialzatici, grazie alla rabbia e all’adrenalina, abbiam lottato con tutto il nostro onore, la disfatta da record di quest’anno lascerà strascichi non poco seri per il nostro futuro. Già pensando al domani non si può fare a meno di vederlo lontano. Persino la nuova società pare annaspare tra le rose di nomi, come ad esempio quello di Del Neri, che nulla hanno più di Zaccheroni. E così come i gamberi si torna indietro anziché andare avanti.
Un grazie particolare a quei mercenari che si fan chiamare giocatori. Solo voi siete riusciti a entrare nella storia comunque. L’avete preteso e ci siete riusciti, nell’unico modo in cui potevate farlo: Peggior Juve della storia con le sue 15 sconfitte e 56 gol subiti (record di tutti i tempi). Avete abbandonato la barca sin da Gennaio, utilizzandola come campetto da allenamento per la nazionale. Che dire? In fondo non ci sarebbe nulla da aggiungere a tutto questo, i dati parlano da soli. Ecco perchè non mi dispiace affatto se dovessero andar via tutti.
Dovessero lasciarci per andare a giocare negli oratori dello Zimbabwe non sentiremmo affatto la loro mancanza. Spero che la vostra carriera sortisca simile fine, anche se non mi meraviglio che altrove (nazionale compresa) possiate trovare qualsiasi tipo di stimolo, in fondo eravate voi che meritavate di fare la B.
Noi invece non possiamo che assister impotenti alla casa che brucia. Mentre gli altri intorno fanno il grande slam. Ok bisogna saper perdere e non sempre si può vincere, verissimo! Ma anche nella peggiore sconfitte si dovrebbe cercare almeno di partecipare, di mantenere acceso quel minimo di orgoglio, di dire a gli atri che ci siamo comunque, come una grande squadra dovrebbe cercare di fare. Ok accettiamo tutto ma chi si ferma a questo è un mediocre e, se permettete, non tifosi non molleremo proprio perchè la nostra passione non prevede guadagni, e come tutte le passioni non deve prevederne ma anzi deve svenarci e logorarci.

domenica 2 maggio 2010

Catania vs Juventus 1-1 – Infinita Agonia

<< All’andata era… andata
L’agonia di questa stagione sembra non avere mai fine. Non si aspetta che una sola cosa, il 90’ dell’ultima giornata, e ne mancano ancora 180. Tutto il resto è come sempre contorno con biscotti. L’arrivo di Andrea Agnelli e la discussione sul futuro allenatore lo dimostra. Di questa stagione disastrosa non c’è da salvar nulla, va gettato tutto il pacchetto. Sfumato anche l’ultimo tentativo di illudersi con la matematica (meglio così) queste ultime 2 gare non hanno alcun ragion d’essere. Qualcuno in settimana ha detto, ripartiremo da Felipe Melo, l’albero delle mele quest’oggi ha invece dimostrato ancora una volta quanto sia fuori luogo e fuori campo. Amauri il vacanziero non si capisce ancora se abbia intenzione di svegliarsi o di continuare a fare il fantasma brasiliano, il fatto è che no ci prova neppure. Diego? Boh? ditelo voi. Non c’è stato un attimo in cui qualcuno dei suddetti abbiano fatto qualcosa per non essere chiamati ignobili o brocchi. Insomma questo risultato di Catania è stanco quanto questo blog, ripetitivo come il sottoscritto.
Ripartiamo piuttosto dai giovani, da Chiellini, da Marchisio, da sto benedetto e sfortunato Giovinco, dagli eventuali acquisti. Del Piero oh Del Piero… Da solo davanti alla porta prende in pieno il portiere e vince una bambolina. Si avverte anche in lui una mancanza di stimoli (anche se poi in un secondo tiro si arrende ad un miracolo del portiere) tutti sembrano come chi ha pensato di essersi incamminato sulla strada giusta ma non aveva previsto il dirupo. Il solo pensiero di dover rifare la strada li sfianca. Il poco che di buono si è fatto in questa partita alla fine non cambia granché nella classifica e nel morale. Siamo sul divenire, in cui si possono formulare qualsiasi ipotesi, sognare o rimanere scettici sono due parenti stretti.
Certo che dire addio così alla Champions è piuttosto frustrante per noi tifosi. Il pensare che questi giocatori, o la maggior parte di questi possa fare qualcosa di meglio l’anno che verrà la trovo qualcosa di strano. Il resto è solo storie di fine anno scolastico, con l’inter in lizza per tutto e con la testa ai mondiali e scarsa fiducia anche in quello… che anno di m…
CATANIA-JUVENTUS 1-1 (1-0)
RETI: 24’ pt Silvestre, 7’ st Marchisio.
CATANIA: Andujar; Potenza, Silvestre, Terlizzi, Alvarez; Biagianti (22’ st Spolli), Carboni, Ricchiuti (12’ st Ledesma); Izco (40’ st Sciacca), Maxi Lopez, Mascara. A disposizione: Campagnolo, Marchese, Delvecchio, Morimoto. All. Mihajlovic.
JUVENTUS: Buffon; Zebina (32’ st Salihamidzic), Cannavaro, Chiellini, De Ceglie; Poulsen, Felipe Melo, Marchisio; Diego (38’ st Candreva); Del Piero (1’ st Amauri), Iaquinta. A disposizione: Manninger, Legrottaglie, Grosso, Camoranesi. All. Zaccheroni.
ARBITRO: Orsato di Schio.
AMMONITI: 23’ pt De Ceglie, 38’ pt Zebina, 45’ pt Cannavaro, 34’ st Mascara, 38’ st Salihamidzic, 46’ st Felipe Melo.

domenica 25 aprile 2010

Juventus vs Bari 3-0 – Candreva revolution

<< all’andata era andata
Sui campi della A, tra le altre, andava quest’oggi in onda Juventus-Bari, giocata più per la cronaca che per il resto, visto i risultati degli altri campi. Mentre tutte le altre regalano vittorie a iosa alle nostre dirette pretendenti, noi restiamo li ad abbaiare alla luna, ottenendo questa vittoria utile solo sul profilo dell’onore e del carattere. Un Bari senza obbiettivi veniva a Torino e rimaneva schiacciato da una buona Juve che nella ripresa azzecca i cambi. 

Ancora un primo tempo tutto fumo e niente arrosto, con Buffon chiamato al miracolo un paio di volte, ma mai nessun piglio da grande squadra. Camoranesi giustamente, ma ancora una volta, nervosissimo per un arbitraggio non tanto per la quale. Poi l’entrata in campo di Candreva (nuovo infaticabile motore) e Iaquinta mutano in farfalla l’ennesimo bruco peloso. Nel odierno mistero glorioso si contempla una vittoria netta senza subire gol, cosa più unica che rara, in una stagione che non conosce mezze misure, o perdi o vinci.
Vogliamo prender di buono la rabbia che hanno mostrato i nostri in campo? Ok, se bastasse sarebbe un primo passo. Fatto sta' che giunti a questo punto le prossime tre partite diventano poco più che amichevoli. Come d’altronde anche sugli altri campi non ci saranno più altre sorprese clamorose. Con Ranieri che da una parte getta al vento ogni velleità di vincere uno scudetto inguaiando l’ultima speranza bianconera di Champions, e dall’altra, pur rimanendo l’eterno secondo, può giustamente gettare frecciatine ad una ex sul lastrico. 

Domenica va di scena il biscotto Lazio-inter, con la Lazio già salva e in debito di un cinque maggio, poi per l’inter saranno Cagliari (salvo) e Siena (già in B). Una Champions nerazzurra già ipotecata (basta mettersi tutti in porta e sfruttare il contropiede) Una coppa Italia che comunque vada sarà un disastro (sorpasso a 10 per la Roma o ancora Inter)… Dopo tutto questo la vittoria di oggi non cambia un dato di fatto: Il calcio è morto !!!

SCHEDA TECNICA

JUVENTUS-BARI 3-0
RETI
: 7’ e 41’ st Iaquinta, 23’st Del Piero (rig.)
JUVENTUS: Buffon, Zebina, Cannavaro, Chiellini, De Ceglie, Camoranesi (1’st Candreva), Poulsen, Marchisio (30’st Salihamidzic), Diego, Del Piero, Amauri (1’st Iaquinta). All. Zaccheroni. A disposizione: Manninger, Legrottaglie, Grosso, Salihamidzic, Marroe, Candreva, Iaquinta.
BARI: Gillet, Belmonte, Bonucci, Stellini, S. Masiello, Alvarez (25’st Gosztonyi), Almiron, Donati, Koman (18’st Rivas), Barreto, Castillo (8’st Meggiorini). All. Ventura. A disposizione: Padelli, Diamoutene, Parisi, Gosztonyi, Rivas, De Vezze, Meggiorini.
ARBITRO: Gervasoni
AMMONITI: 30’pt Almiron, 37’pt Camoranesi, 7’st Iaquinta, 14’st Meggiorini, 23’st Gillet)
SPETTATORI: 24.147
INCASSO: 505.945