mercoledì 27 aprile 2011

Pendragon - PASSION

© 11 aprile 2011
I Pendragon era attesi al varco, sia dai fan del progressive (in questo caso neo-progressive), che dagli addetti ai lavori. Quel Pure, uscito nel 2008, infatti, svecchiava le sonorità del gruppo dopo lavori interessanti ma non perfetti come Believe e Not of this world. In quell'album si sentivano dei Pendragon nuovi, che seppur flirtavano per la prima volta col metal, lo facevano con un approccio alla melodia sempre molto marcato e con i soliti grandi assoli chitarristici di Barrett.

domenica 24 aprile 2011

Juventus vs Catania 2-2–ogni maledetta partita

dopo il fortunoso 2-0 di Del Piero il mio pensiero è stato prettamente unico: Cesena. Partita contro una invischiata per la salvezza, due gol fortunosi e cali di concentrazione paurosi. Gol subito sempre sullo stesso maledetto lato, sembrava tutto già scritto. Ogni maledetta domenica Dio da e Dio prende, ogni maledetta partita si getta al vento ciò che di buono si era conquistato, persino nella stessa gara. I livelli di incazzatura sfiorano livelli astronomici se perdi (perchè si tratta di sconfitta e non di pareggio) decine di partite in questa maniera. Chievo, Cesena, Catania ecc. ecc. non si sono mai fermate nella mente di ignobili ciabattini del pallone.
Se poi l’arbitro, Bergonzi ancora tu, ci mette del suo tutto e già previsto e ritorna con assillante copiosità. Un fallo di mano ridicolo, un prolungamento di tempo ridicolo. Poi tutti si incazzano e strepitano, ma intanto non si conclude mai nulla. Non si sfrutta mai questa rabbia, quest’orgoglio. Perchè non ci si è impegnati già con la Fiorentina? Perchè ci si è mangiati quel gol quando eravate quattro contro uno? Siete uomini e sbagliate? Pagate allora come tutti gli uomini mortali. Via l’allenatore perchè è un uomo, ridimensionamento degli uomini che non meritano il loro stipendio. Gli uomini pagano, soprattutto se non imparano dai propri errori.
Ennesima puntata del viatico di questo blog attraverso gli anni del dantesco inferno di una squadra una volta chiamata Juve. Il fegato fegato spappolato di noi tifosi più acerrimi richiederà anni di cure per riprendersi. Via la Champions, via la UEFA, ci mangiamo le mani a vedere li su una squadra che soltanto lo scorso campionato lottava per la salvezza. Con quale professionalità e interesse scenderete in campo contro una squadra che non può più essere superata? Con quali motivazioni giocherete queste ultime giornate? Che spettacolo offrirete a questi tifosi ormai stremati? Ricordatevi sempre e non scordatelo mai che alla fine di tutti (prima o poi) tutti voi andrete e noi rimarremo a roderci le viscere, imprecando contro un dio del calcio che sembra sadicamente divertirsi, tanto che ormai per noi sarà ribattezzato demone… del calcio. NON SE NE PUO’ PIU’

domenica 17 aprile 2011

Fiorentina vs Juventus 0-0 – Le Palme spengono la guerra e la rincorsa

Quanto la Juve ci credeva nella Champions e quanto poteva fare per crederci ancora? Lo ha detto questo turno di campionato. Avanti vanno e dietro frenano. Rosicchiamo un punto solo alla Roma che rimane comunque avanti. Ci avessimo messo almeno l’impegno dovuto sarebbe stato un provarci, stasera ci rimangono invece le parole di circostanza di un tecnico che tenta di salvare la poltrona.
Era stata annunciata come la partita dell’anno, con loro che orfani di un derby si sono ormai da anni proclamati nostri acerrimi nemici, scegliendo nel mucchio delle rivali chi a loro parere gli avrà scippato chissà quale antico fallo laterale (ormai solo loro lo sanno), entrando così bene nella parte che si sentano più rivali del Torino. Ci manca quasi che non costituiscono qualche giornata della memoria. Noi invece che siamo più pratici i nostri nemici li scegliamo con mestizia e questa per noi era solo un continuare a sperare in un traguardo quasi impossibile ma in verità solo a sei punti fino a stasera. Ti aspetteresti spettacolo invece non c’è stato neppure quella tensione che ti avrebbe fatto dire: “giocano male perchè si temono”. Il pomeriggio invece è stato più che altro sonnacchioso, con una Juve che parte allo stesso modo in cui era partita col Genoa, solo che stavolta spegne la sveglia e si gira dall’altra parte. Del Neri non poteva rinnegare di nuovo le sue zuppe, proprio ora che i in molti lo vogliono fuori, allora non cambia quasi nulla. La squadra continua così a trascinarsi per tutta la partita, senza cuore ne volontà. Diciamoci la verità, non ci han creduto affatto, tirando in porta 2-3 volte in tutta la partita e ostacolandosi anche da soli in qualche occasione.
Vedi una partita del genere e ti dici: quando non ci credete voi figuratevi i più scettici. Nemmeno a incazzarsi un po’, ubriachi di camomilla fanno incazzare noi. Il tecnico col la sua solita spocchia sciorina statistiche degne dei sondaggisti più di parte: “siamo più vicini di un mese fa”… si ma siamo lontani anni luce da qualche anno fa e soprattutto lontani dalla posizione che potevamo occupare già stasera, che discorsi sono?. E’ la mediocrità di pensiero che ti fa arrabbiare di più di tecnico e giocatori, la stessa mediocrità che si specchia con quella tecnica per confermare ancora una volta quando bassa sia la qualità e la mentalità della squadra. Del Neri ormai si tiene aggrappato a quella panchina sperando che il suo amico Marotta lo grazi, cosa che non è da escludere visto che anche lui ha i suoi stessi voti in pagella.

domenica 10 aprile 2011

Juventus vs Genoa 3-2 – Con Del Neri, meglio un uovo che un abbacchio bruciato.

Fosse durata 45’ sarebbe stata l’ennesima penosa domenica, una di quelle che, spesso quest’anno, hanno vanificato quella precedente. Invece è stata una partita dai due volti con tanto di rimonta finale che ci tiene ancora vagamente aggrappati all’ultimo treno per l’l’Europa, qualunque essa sia.
Pronti, via e… restiamo negli spogliatoi. Loro vengono a Torino intenzionati a fare le barricate, tant’è che non gli pareva vero di esser passati in vantaggio all’olimpico, senza tirare neppure una volta in porta (a quello ci abbiamo pensato noi) e con una squadra che senza il suo 4-4-2 pareva fuori luogo e fuori tempo come la pubblicità della TIM. Se sai cucinare solo un uovo al tegamino non rischiare di infornare l’arrosto, potresti rimanere digiuno. E’ questa la Juve del primo tempo, con Matri che si sfacchina solitario in area in attesa di un buon assist, con la difesa genoana a fare il compitino contro chi dovrebbe saltarti con l’uno contro uno (arma spuntata in mano a questi uomini), con un Del Neri che inizia con Krasic a destra per poi spostarlo a sinistra per portare Pepe a sinistra Melo dietro Matri avanti Aquilani… si insomma, manco giocasse a JuveVille. Poi, quanto anche a noi ci va bene con una deviazione e pareggiamo, il dente avvelenato del rifiutato attaccante dal cognome Floreale ti fa pensare: ecco i demoni che ritornano. Vengono qui a vendicarsi tutti e in più Edoardo, detto paperissima, sembra voler diventare il primo portiere a prendere il pallone d’oro. Ma Del Neri si ricrede e si pente. Torna su i suoi passi e mette tutto a posto come fa da secoli, il suo bel 4-4-2 che può almeno farci giocare a calcio. Loro si ringalluzziscono ed escono dalla porta, allora Matri li punisce. E finalmente anche noi possiamo sfruttare un gol di un Ex dal dente avvelenato, Luca Toni che ci tiene a galla.
Terza vittoria consecutiva (finalmente) emozioni e sofferenza finale con Flores che si divora il pareggio (anche Toni non è da meno) mentre si stagliavano significativi i fischi per Motta e Martines, due alieni tra alieni, simbolo del marcio della campagna acquisti. Se dispiace per gli uomini, i giocatori quei fischi li meritano tutti e meno male che abbiamo preso Matri invece che Pazzini, non foss’altro perchè ha segnato più di lui, e Toni che tutti deridevano, compresi noi. Ora che il gioco si fa duro speriamo di poter beneficiare di qualche K.O. delle altre, sempre dopo aver fatto tutto il possibile noi.

martedì 5 aprile 2011

THE WARD – John Carpenter

Dieci anni di attesa possono snervare i fan più impazienti, spingerli a rivedere più e più volte classici come Fuga da New York piuttosto che il seme della follia, tenendoli svegli con maratone notturne del brivido, in attesa che “Il maestro” torni a far vibrare le corse (di basso) della tensione. Dieci anni dopo Fantasmi da Marte (2001) finalmente John Carpenter mette fuori il suo nuovo film ed è un evento.

lunedì 4 aprile 2011

Roma vs Juventus 0-2 – La vecchietta s’è magnata er lupo

Stasera non avevamo nulla da perdere… e di fatti non abbiamo perso. Sembrava esser tornati ai bei tempi, nel vedere la Juve vincere a Roma, poi guardi la classifica e ti accorgi che la realtà è diversa, e che ci siamo aggiudicati il derby delle deluse. Scene di giubilo fan sbilanciare chiunque, da Del Neri, che sente più saldo il suo terreno fangoso, a Storari che a Premium, senza giri di parole, reclama il posto di Buffon. Approfittando del termometro e delle voci di mercato su portierone azzurro, il portiere romano fa un po' il furbetto e si prenota il posto per la prossimo per l’immediato futuro.
Chiaro che il momento è delicato, non tanto per il presente ma per il futuro: qualche vittoria e la qualificazione UEFA possono far benissimamente cancellare la RAM dei dirigenti e dei tifosi della domenica, rischiando di far rimanere attaccati alla panca personaggi deleteri per il futuro stesso. chiaro che mi auguro di poter continuare a vincere tutte le prossime 7 partite, ma non voglio che questo influisca sull’analisi dell’intero campionato (fallimentare) fino a farci portare pesi morti nel prossimo campionato.
Buffon in partenza? I sentimenti sono contrastati: da una parte il desiderio che rimanga, dall’altra la convinzione che ne abbiam persi tanti in passato, sempre con dignità, soprattutto quando questi non si sentivano sposati alla causa, e l’attuale Buffon, oltre ad offrire prestazioni vacillanti, non mi pare essere tanto convinto di legarsi a vita con la formula della buona e la cattiva sorte. Forse faremmo meglio a rassegnarci alla sua cessione e magari a sperare che l’americano scucia il più possibile (pensando a quando ce ne volevano dare 100)
La storia presente è una buona partita della Juve che tutto sommato poteva andare anche male, visto quello che entrambe si son divorate. La vittoria infatti non ci deve far abbassare la guardia su quella scarsa cattiveria offensiva, che si evidenza sempre sull’ultimo passaggio e con l’assenza del tiro da cecchino (cosa che è riuscita invece a Matri e Krasic). Se la papera della difesa, che con due uomini liberi al centro a cercar farfalle, lascia solo Totti a far fare miracoli a Storari, o se quella traversa con la successiva ripresa di palla in area si Vucinic, andavano dentro la partita sarebbe stata segnata sicuramente. Ma ad onor del vero la vittoria è meritata, quindi non ci lamentiamo (per ora) ed andiamo avanti. Sperando che la fortuna non passi, come a solito, a ritirare il credito la volta successiva. Sempre con la coscienza che da qui in poi sarà un onorare l’impegno e tentare la UEFA.