lunedì 30 ottobre 2017

Stranger Things - seconda stagione [Serie Tv 2017]

"Il secondo album è sempre il più difficile nella carriera di un artista" cantava qualche anno fa Caparezza. E figuratevi quanto deve essere stato difficile creare il seguito di quella che puo' essere definita come la serie tv piu' iconica e celebrata del 2016, la più citata, apprezzata, idealizzata, pubblicizzata, più "hypizzata"...metteteci tutti i "più" che preferite. Non solo infatti ci trovavamo di fronte ad un prodotto ben confezionato e ben recitato, ma Stranger Things nei suoi primi 8 episodi ci riportava ( senza bisogno di una Delorean) all'interno degli anni '80, non attraverso un semplice omaggio ma proprio calandoci  completamente in quelle atmosfere e in quel modo di essere.

domenica 29 ottobre 2017

Serie A 11> Milan vs Juventus 0-2 – La fideiussione, il sogno, il grande incubo

Anche se non lo ammetteranno, nemmeno sotto tortura, Milan Juve era per i milanisti la partita più attesa dell’anno. Quella degli equilibri spostati. Quella della svolta. Quella di “siamo tornati merde”… (scritta senza virgola sui social). Quella di “con Bonucci indeboliamo una diretta concorrente, quest’anno è lotta tra noi e il Napoli, l’aria e cambiata”. Quella di: “vediamo, vediamo, quand'è che c’è Milan Juve? Il 28 ottobre faremo una coreografia coi fiocchi”.

giovedì 26 ottobre 2017

Serie A 10> Juventus vs Spal 4-1 – Il Ritorno dell'HD


Dopo la vittoria larga contro l'Udinese la Juve si ripresenta allo Stadium con un turnover massiccio ed una formazione inedita (anche a causa degli infortuni e delle squalifiche): assenti Buffon, Chiellini, Pjanic, Matuidi, Mandzukic. Allegri sceglie una formazione molto offensiva, oltre a Bentancur e Costa, si segnala (per la prima volta in campo dal primo minuto) Federico Bernardeschi

martedì 24 ottobre 2017

THE STRAIN - Stagione 3 [Serie TV 2016-2017]

Se già con la seconda stagione aveva abbandonato i tratti da horror fantasy e psicologico, The Strain con la terza stagione fa il passo decisivo verso il "walkingdeadismo". Si, perchè volendo spogliare la serie da tutta una serie di termini pseudofantasy e scordandoci della diversità tra i vampiri e gli zombie, in questa 10 puntate di fatto assistiamo alla conquista della città da parte dei non morti (in questo caso non morti succhiasangue). Nonostante la loro "piccola avversione" alla luce hanno trovato infatti il modo di rendere New York il loro parco giochi e gli umani dovranno cercare (oltre che sconfiggere il padrone ovviamente) di riconquistare la città.
The Strain insomma diventa sempre più action e sempre meno originale, meno noiosa ma più banale. Questo ulteriore cambiamento di prospettiva viene sottolineato anche da una nuova sigla, puttosto ad effetto, che fa tanto videogioco (così come parecchie inquadrature "in prima persona" nell'arco delle puntate). A livello di sceneggiatura beh...diciamo che non siamo messi benissimo.

lunedì 23 ottobre 2017

Serie A 9> Udinese vs Juventus 2-6 – VAR Doveri?

Nonostante il "tutto è bene ciò che finisce bene", il risultato rotondo non riesce a mitigare il fastidio per l’andazzo che si sta prendendo con il VAR. Ormai siamo ad una serie imbarazzante di utilizzi maldestri e intermittenti della tecnologia nei nostri confronti. Errori tanto più difficili da accettare perché adesso (come ci insegna qualcuno) gli arbitri non possono avere più alibi. 

Se poi giustamente ti lamenti poco poco, giusto per far notare l'errore che da altre parti verrebbe contestato a squarciagola... apriti cielo! 
Viene preso come un golpe contro la Costituzione Italiana. Come se dietro il monitor ci fosse un dio e non un uomo. Poi magari devi sorbirti i soliti teorici dello scansopoli... persino dopo ieri sera.

sabato 21 ottobre 2017

IT - Andrés Muschietti

Credevate di esservi lasciati alle spalle le paure dell'infanzia? Ebbene no, dovrete riaffrontarle da adulti se non volete galleggiare anche voi... 

Accompagnato da un marketing virale fatto di palloncini rossi appesi ai tombini di alcune grandi città mondiali o alle poltrone dei cinema metropolitani, nella stessa frequenza del capolavoro letterario di King, It ritorna dopo 27 anni dal suo riadattamento per la TV e stavolta sbarca sul grande schermo, facendo sua la massima di Sutter Cane (Il Seme Della Follia - John Carpenter): non avete letto il libro o visto la miniserie? Vedrete il film... e a questo punto i successivi Blue-ray, Streaming e quant'altro. 

Nessuno scampo dunque, nemmeno per le nuove generazioni. Non vi tocca che tenete ben chiusi gli infissi in vista della stagione delle piogge.

giovedì 19 ottobre 2017

UCL D3> Juventus vs Sporting Lisbona 2-1 – Vincere a testa bassa

Una boccata d’aria presa da un sospiro di sollievo.

In un periodo nel quale non si fa che parlare di bel gioco e di sconfitte "a testa alta", la Juve arriva invece alla partita decisiva del suo girone di champions (quasi un sedicesimo di finale si potrebbe dire) con poche certezze e un po' di pessimismo. Un gioco non spumeggiante (seppur neanche pessimo come molti raccontano), i soliti giocatori indisponibili (e l'ormai cronico problema terzino destro), due stop di fila in campionato e anche una buona dose di sfortuna. Insomma il modo peggiore col quale approcciarsi ad una partita del genere. Va da se quindi che molti dei problemi citati sarebbero rimasti immutati e bisognava trovare i 3 punti a tutti i costi con le risorse disponibili.

domenica 15 ottobre 2017

Serie A 8> Juventus vs Lazio 1-2 - Chiamate un esorcista

Quest’oggi si recitano due De Profundis, entrambi nella lingua dei romani: antichi e moderni (laziali e romanisti) con concessioni al napoletano:
Uno per il campionato, prematuramente scomparso dopo otto gare senza nemmeno “l’inutile appello” delle trenta giornate rimaste (considerate troppo poche per rimontare cinque punti a questo Napoli). 
L’altro per un genere speciale di juventini: quelli del “che ce frega dell’ennesimo scudo noi volemo a Coppa”. a quanto pare adesso lo scudetto non lo snobba più nessuno. 

venerdì 13 ottobre 2017

BLADE RUNNER 2049 - Denis Villeneuve


Ho visto sequel che voi umani...

Più volte ho parlato di quanto sia "artisticamente svantaggioso", per un regista, cimentarsi con il sequel di un cult o di una pellicola che ha fatto la storia del cinema, ebbene qui si va ben oltre questo, dato che Blade Runner non è un film di fantascienza... Blade Runner è la fantascienza. Pietra miliare del genere è stata oggetto di ispirazione di numerosi film e citazioni (persino nella vita di tutti i giorni) uno dei film più belli della storia del cinema, per trama, montaggio, regia, fotografia e poetica, nonché unica trasposizione cinematografica di una sua opera letteraria, tra la miriade delle successive, che il visionario scrittore americano Philip Dick ha visto e apprezzato in vita. Pazzo sarebbe stato Denis Villeneuve se non avesse temuto il confronto.

E' forse proprio dalla paura di questo confronto che (nel bene e anche nel male) Blade Runner 2049 è venuto fuori.




Blade Runner (1982) narrava della rivolta dei replicanti ambientata nell'anno 2019 (ancora futuro anche per noi del 2017) e aveva in se interrogativi che si estendevano trasversalmente tra filosofia e scienza. Stavolta siamo nell'anno 2049. Trent'anni dopo la rivolta dei replicanti e NON mi scusino lo spoiler gli incoscienti che vorrebbero andare a vederlo senza aver visto il primo. Anche perché mi sono cadute le braccia a sentire quelli dietro chiedersi ad alta voce "chi cazzo è Deckard?".
Avevamo lasciato il nostro protagonista alle prese con la domandona esistenziale: "sono o non sono un replicante?" nata dall'interrogativo di fondo: "cos'è in realtà la vita?". Sì, insomma, cos'è che rende un vivente... vivo? Forse ché un'intelligenza artificiale altamente sviluppata non possa ambire a questo status? Quanti film abbiamo visto ispirati dall'argomento? Da L'Uomo Bicentenario a I.A.

Ridley Scott aveva le idee chiare a tal proposito, e in piena opposizione con la "mezza censura" impostagli dai produttori, nella sua director cut ci lascia "un origami" a supporto; cosa che nei cinema dell'epoca gli spettatori non avevano avuto, essendosi visti rifilare la versione politicamente corretta di un Harrison Ford umano in fuga.

La lotta ai replicanti nascosti non si è mai interrotta, anzi si è perfezionata, ma stavolta la situazione si è capovolta: a cacciarli si manda un replicante che sa di esserlo. La verità sconcertante che apprendiamo sta nell'evoluzione del concetto di base del primo film: Le ossa che il replicante K trova nella sua caccia appartengono ad una donna morta di parto, una donna, che in realtà, dopo un'approfondita analisi risulta essere una replicante. Boom! La deflagrazione del film è questa. La poetica può vivere una nuova dimensione. La scomoda verità deve essere celata per paura di una nuova e più potente rivoluzione d'armi e di pensiero; e nella sua indagine K sarà costretto, come era accaduto anche a Deckard, a guardare anche in se stesso.

Ecco, di solito sequel del genere vengono riproposti nell'anno in cui era ambientato il precedente, così come (per fare un esempio) nel 1997 uscì Fuga da Los Angeles, sequel di 1997 Fuga da New York. Da ciò è già come se trasparisse una sorta di impazienza creativa, nell'anticipo di due anni dal naturale omaggio. La potenza delle premesse filosofiche e il rispetto per il suo predecessore portano il regista a "girare un film coi guanti", persino eccessivamente artistico. Acclamato dalla critica ma indubbiamente non aperto al grande pubblico. La spontanea poetica del vecchio Blade Runner diviene allora a tratti forzata in 2049. Nel tentativo di non rovinare l'opera, Villenueve arricchisce il suo film di eccessive lungaggini, anche se queste non rovinano il prodotto finale. Blade Runner 2049 è un gran film, a cui manca però qualcosa per essere un capolavoro. Un film su cui si potrebbe scrivere un articolo "spin-off" che parli soltanto delle reazioni delle persone in sala.

Tale da non poter essere compreso a pieno da tutti, in questo coglie l'eredità del suo illustre predecessore e pare stenti al botteghino. I rimandi al primo si palesano in citazioni visive e audiovisive. La riproposizione di un "amore digitale" che sconfina nella citazione di Ghost. Gli elementi per fartelo apprezzare vengono disseminati in un post-futuro ancora più asettico e crudo. La vera scomparsa dell'umanità sta infatti nella scomparsa delle emozioni umane. Il mondo sovrappopolato del 2019 diviene uno scenario quasi desertico nel 2049. Naturalmente la dimensione resta notturna, atta a sottolineare l'assenza del calore, identificate psicologicamente con quello del sole. Un altro "film al neon" che pare più un "post apocalittico".

Ora... dato che Deckard lo ritroveremo, invecchiato, anche in questo sequel e che notoriamente i replicanti avevano vita breve, alla lunga avranno "vinto" i produttori? In tal senso il film dà una botta al cerchio e l'altro alla botte (come si suole dire) lasciando aperte entrambe le teorie per non scontentare i fan. Più che altro i fan sarebbero rimasti scontenti nel saperlo umano, ma presentandotelo da vecchio senza ammiccare al fatto che l'apparenza potrebbe ingannarci, questo sì sarebbe stato scontentare i fan.

Harrison Ford produce l'unica "battuta" di spirito di tutto il film. Suo il momento che spezza la pressione e la tensione emotiva che il film produce. Una sorta di rimando nostalgico, di quelli che strappano un sorriso amaro in un mondo divenuto senza "alcuna umana pietà".

voto 8-

mercoledì 4 ottobre 2017

Timeless - Stagione 1 (2016-17)

Di telefilm sui viaggio nel tempo se ne sono visti tanti, alcuni recensiti anche su questo blog (Travelers, Continuum). Peccato che una tematica da sempre così affascinante sia anche difficilissima da affrontare senza risultare troppo banali o senza incartarsi su se stessi e finire imbottigliati in paradossi che non si sa come risolvere. La ricetta perfetta è difficile da trovare, forse è un po' per questo che, sebbene da anni io cerchi una serie che sappia replicare Quantum Leap (o che abbia somiglianze con Ritorno al Futuro), non sia mai riuscito a trovarne una "degna".  Mi butto allora da sempre a capofitto su qualsiasi cosa che abbia a che fare anche vagamente con i viaggi nel tempo, è un mio difetto, eppure tra queste poche riescono davvero a convincermi: troppo seriose e noiose, troppo poco originali, troppo brevi, troppo esagerate, poco citazionistiche...
Timeless non è che l'ennesimo di questi miei "tentativi", spinto dai tanti pareri letti in giro che lo paragonavano proprio a Quantum Leap (a dire la verità sono gli stessi autori a citare questa fonte di ispirazione). Ennesimo tentativo a vuoto? Assolutamente si, però in fondo (per dirla come un altro eroe della mia infanzia) "non è proprio una ciofeca".

lunedì 2 ottobre 2017

Serie A 7> Atalanta vs Juventus 2-2 - Cadendo dall'orlo di una crisi di nervi

Come lo scorso anno andiamo a Bergamo per gettare via due punti. Come lo scorso anno per un insieme di pollagine e nervosismo. Come lo scorso anno il risultato finale è persino lo stesso. La cosa sta diventando talmente sistematica da stridere con la logica dei deviati mentali che parlano di succursale. Gente che non ha la faccia di rimanere coerente alla proprie idee complottiste, visto che stasera ha persino segnato Caldara.