lunedì 2 ottobre 2017

Serie A 7> Atalanta vs Juventus 2-2 - Cadendo dall'orlo di una crisi di nervi

Come lo scorso anno andiamo a Bergamo per gettare via due punti. Come lo scorso anno per un insieme di pollagine e nervosismo. Come lo scorso anno il risultato finale è persino lo stesso. La cosa sta diventando talmente sistematica da stridere con la logica dei deviati mentali che parlano di succursale. Gente che non ha la faccia di rimanere coerente alla proprie idee complottiste, visto che stasera ha persino segnato Caldara.

Come al solito siamo la cavia sperimentale del VAR che stavolta ci toglie un gol dopo un minuto. Dybala fa il resto, giocando di nuovo male (stavolta nel weekend) e tirando tra le mani del portiere atalantino un rigore inguardabile, un rigore già concesso ma su cui si è andati inutilmente a consultare il monitor, per cui non parlerei neppure di intervento del VAR.

Come pioggia sul bagnato questo pareggio arriva prima della sosta, tanto per dare aria al petto a chi si crede già vincitore finale. Ma quello che dà più fastidio (e a caldo brucia non poco) non può e non deve essere questo, quanto più il modo in cui è arrivato. In vantaggio sul 2-0, forse troppo presto (e il troppo presto a volte nel calcio si paga in termini di testa) la prima doccia fredda è arrivata sugli sviluppi con quella mezza punizione. Mezza perché il Papu (che stasera entra come protagonista in tutti i sensi) si butta come colpito da un colpo di pistola. Damato di Barletta ci casca con tutte le scarpe e il resto lo fa Buffon, quando non trattenendola permette a Caldara di accorciare le distanze.

Il gol dà naturalmente a loro il coraggio che gli serve, visto che il tempo per riprenderla c'era. Una partita che si sarebbe chiusa se lo stesso Damato (di fede calcistica rinomata) non si fosse ricordato che un minuto prima forse c'era stato qualcosa. Il solito Papu subisce un colpo e l'arbitro lo usa per annullare un gol venuto dopo un'azione intera. Da quel momento il re delle discoteche ha l'unico scopo di tenere sui nervi Lichtsteiner (ammonito) tanto da costringere Allegri a cambiarlo, e per quanto riguarda il mio parere personale la partita si è chiusa là. Il pareggio arrivato dopo è sembrato quasi una naturale conseguenza inconscia... se possiamo parlare dell'inconscio e del destino riferito all'animale partita. Nel calcio, infatti, è come se certe partite abbiamo una vita propria e si reggano sulle proprie gambe. Ecco che poco ci si meraviglia anche del rigore sbagliato. L'inerzia portava a quello. La testa della squadra era ormai ottenebrata dalla paura di perdere una partita già vinta.

Lo stesso perdere Licht per "nervosismo" è un dato importante, se consideriamo che a sostituirlo è stato il Barzagli di stasera. Un Barzagli la cui dimensione naturale era, e doveva restare, la panchina. Stasera apporto pessimo da parte sua. Come cattivo è stato quello di Dybala ecco perché parlo di inerzia, perché quel rigore lo batti a quel modo solo nella tua serata peggiore. In più se la tua unica perla è quella che porta al gol poi annullato di Mandzukic allora devi in fretta guadagnare la doccia. Il Manzo, anche lui, di buono fa solo un gol che non esiste più. Quindi anche per lui non rimane nulla come quando perdi la sabbia da pugno.

Eppure non è che l'Atalanta abbia fatto granché per meritare questo pareggio. Chi davvero ha creato sperato e sperperato stasera è stata una sola squadra in campo e portava la maglia gialla. Gli è bastato rimanere attaccata alla scia degli eventi. La Juve diventa ancora una volta vittima di se stessa, se davvero non riesce ad essere tanto matura e professionista da lasciarsi passare addosso gli eventi di una partita strana. Magari si potesse imparare da questo ma oltre le parole c'è la seconda vittoria buttata via a Bergamo in due anni. Davvero allora quando ti dicono che possiamo imparare dai nostri errori ti scappa un sorriso amaro.

Paradossalmente Gasperini va nelle interviste persino a lamentarsi. Ma forse non dobbiamo meravigliarci nemmeno di questo, osservando il curriculum lamentoso di tale allenatore. Nella rabbia del momento o solo nella loro insensata crociata antiallegriana, ci sono juventini che addirittura lo vorrebbero (adesso, quarda un po'!) sulla panchina della Juve. Ma non scherziamo! Nemmeno come magazziniere vorrei averlo.

Adesso mi ritiro per decidere se sia meglio subire due settimane di Napoli campione d'Italia o di juventini sull'orlo di una crisi di nervi. La risposta potrebbe benissimamente essere la seconda, soprattutto se a parlare sono quelli che "meglio la Champions, chissene dello scudetto". Andate a vedere adesso cosa scrivono nelle loro bacheche social.

1 commento:

Il portiere nella grappa ha detto...

L'Atalanta l'abbiamo risvegliata noi, dopo il secondo gol abbiamo avuto un atteggiamento troppo passivo. Grave errore, perché avevamo la partita in pugno e potevamo chiuderla, e sono sicuro che avremmo segnato almeno il terzo gol se avessimo continuato ad attaccare e pressare alto, se non anche il quarto.
Gasperini non è meglio di Allegri, la sua dimensione ideale è con i piccoli club, con i grandi si è visto cosa ha fatto quando era all'Inter. Resta il fatto, però, che anche il nostro mister (che è comunque un ottimo allenatore) ha le sue colpe per ieri sera, ha voluto speculare sul risultato come in altre occasioni e questa volta l'abbiamo pagato. Senza contare la decisione di tenere in campo un Mandzukic esausto fin quasi all'80'.
Della partita comunque ne ho parlato anche io qui: http://ilportierenellagrappa.blogspot.it/2017/10/atalanta-juventus.html