domenica 30 gennaio 2011

Juventus vs Udinese 1-2 – Marotta M'hai rotto

Sono sicuro che in pochi abbiano festeggiato per lo splendido ma l’inutile gol iniziale di Marchisio, non tanto per remare contro, ma perchè ormai da due anni, giunti nel girone di ritorno prima che la partita inizi già si conosce il risultato. Segnare per primi non significa nulla, perchè quel che conte è portarla a casa, e questa squadra non può sfangarla neppure con una formazione di B. E così l’Udinese fa il compitino e prende il 6 per poter portare a casa il bottino. Tutto troppo facili per chi solo una settimana fa strapazzava l’Inter.
Per chi voleva una risposta alla conferenza stampa di ieri, l’ha avuta. Chi aveva letto in quelle parole (di Agnelli e di Marotta) una resa, l’ennesima, di questa dirigenza, ha avuto le sue conferme. A noi tifosi non resta altro che urlare con tutte le nostre forze in questo deserto, il nostro disappunto, la rabbia, la frustrazione per una situazione già prevista. Una situazione che in estate faceva gridare ai gufi preventivi agli juventini della domenica e all’esagerazione da parte di tutti gli altri (i veri gufi) che in cuor loro volevano invece fosse così. Guardare questa Juve rimarrà sempre più l’abitudine protratta per inerzia dai “malati” di Juve. Da coloro che non considerano questa squadra la Juve, e che ne ricordano le gesta, anche negli anni meno fulgidi.
I calciatori non possono essere assolti. Non bisogna dare loro alibi perchè al di là delle deficienze societarie, che ci consegnano una squadra senza attacco, non sono giocatori degni di tale nome. Nel fondo debbano scenderci tutti. Indubbiamente però Marotta è colui che dovrebbe gettarsi per primo dalla nave. Per sua stessa ammissione (letta nelle interviste recenti) paghiamo la sua fretta sul mercato estivo, la sua scarsa opulenza nel giudicare brocchi come cavalli stalloni. Ora è la fiera a tirarsene fuori, tra Agnelli e Del Neri, ma in un tribunale calcistico il primo può presentare l’alibi di avere affidato a Marotta i soldi che quest’altro ha speso male, l’altro nulla può con tutte queste assenze. Il capro espiatorio è trovato e, devo dirlo, accettato da me o da molti a buona ragione. Colui che può far deviare i riflettori sulla deficienza tattica di un maniaco ossessivo del 4-4-2, che tutti gli altri moduli neppure a nominarli sottovoce.
Mettete lo scarso peso politico di questo presidente, che al di là del dovuto lavoro d’attacco su farsopoli, si lascia scappare un Borriello che ci sbeffeggia, Un Pazzini che entra e di fatto fa rimontare la china ai cartonati, incassa persino le risate di Cellino, il quale, saputo il nostro l’interesse per Matri, lo mette oggi titolare, lui segna due gol e ora lui ci diede di pagarlo a peso. Si può ben capire che con queste premesse non si va avanti per molto. Gli arbitri ti vedono debole e possono anche non darti falli o rigori come quello di Coppa Italia su Del Piero, tanto poi perderai e non potrai attaccarti al capello, anche se quel capello ti poteva comunque dare morale. E così il calcio da un po' di anni non esiste più, niente più moduli, tattiche. Solo umore nero.
I tifosi intanto son sempre più soli e impotenti… altro che progetto. Il mondo del calcio sta dimostrando che oggi giorno o sei spietato, come l’Inter che si avventa su ogni possibile alternative (Fabiano prima e Pazzini poi), cose che solo il peggior moggi faceva, oppure non puoi fare parte della stessa cerchia delle grandi. Quel mondo infatti è un mondo oneroso e per nulla taccagno, che se ne sbatte del tanto decantato Fair play finanziario, una parola vuota che può ancora significar qualcosa nelle parti basse della classifica ma non nelle parti alte. In definitiva in questo mondo chi ha polvere spara e chi no si prende il piombo in pancia.

lunedì 24 gennaio 2011

Sampdoria vs Juventus 0-0 – Del Neri per caso

Con questa Sampdoria si poteva e si doveva vincere, tanto più perchè nelle prossime due sarà proibitivo farlo, la realtà delle cose ci dice invece che, al di là delle occasioni sciupate clamorosamente dal febbricitante Del Piero e dal raccapricciante Amauri, due formazioni senza attaccanti sono destinate a condurre una gara dura a centrocampo e sterile in attacco. 0-0 è quindi il titolo di questo film dal copione scontato. In casi come questi solo la fortuna può darti una mano, ma il jolly già sprecato domenica scorsa col Bari non consente repliche quest’anno.
L’immobilismo kafkiano di questa dirigenza scrive un nuovo capitolo. A torto o a ragione, nella gestione del momento, nessuna illusione e concessa ai nostri tifosi. Squattrinati e decimati ci si avvia verso la stessa stagione che c’eravamo lasciati alle spalle, con opzione per il futuro, visto che la mancata qualificazione in Champions ci porterà a rivivere lo stesso anno l’anno prossimo. Che cosa dovrebbe spingere a discutere d’altro? Non so Del Neri, al di là dalle parole di circostanza delle interviste, quanto sia soddisfatto di aspettare la ripresa fisica di giocatori utili ma non decisivi, parcheggiati in infermeria. E intanto Luis Fabiano altrove mette a segno la sua tripletta.
E ci chiediamo per quanto ancora dobbiamo subire umiliazioni da parte di avversari e giornalisti come quel Volpi, che ancora è li a straparlare, sciorinando analisi che ancora ci offendono e restano impunite. In quest’Italia in cui qualsiasi mistificatore può sentirsi padrone della verità, soltanto in base a congetture di parte, anche i calciatori e il tecnico sembrano aver gettato la spugna. Lo si percepisce dalle interviste, tutti contenti per un punto strappati  Marassi, reazioni di chi sapeva che l’unica alternativa era perdere.
Il campo però ha detto altro, due squadre senza attacco protagoniste di una brutta partita. La Samp di ieri poteva essere battuta da chiunque, guardate cosa riusciamo a fare con l’ingresso di Martinez, tutt’altro che irresistibile e per buona parte anche senza Pazzini. Ma se a loro va bene così davvero non c’è che dire… nel senso che non ho più parole…

domenica 16 gennaio 2011

Juventus vs Bari 2-1 – due scogli prima di affrontare il mare aperto

Dopo la settimana disastrosa del dopo festività natalizie, evitiamo un’ulteriore sciagura, lasciando la classifica (quasi) immutata, se non calcoliamo la vittoria che i nerassurdi andranno a prendere mercoledì in quel di Cesena. Le romane, sempre brave a lamentarsi, ringraziano i rispettivi arbitri e restano avanti. Noi invece portiamo a casa solo il risultato, perchè sotto il profilo del gioco confermiamo tutte le più funeree previsioni. Le pezze messe alla bisogna si son dimostrate sterili, come d’altronde si sapeva, e dobbiamo ringraziare le fiammate di Del Piero e Aquilani per averla vinta sugli ultimi.
Al di là dei due porti conquistati nella tempesta, il momento nero e tutt’altro che lontano, e lo si è visto anche oggi. Sempre in affanno e frettolosi, desiderosi di opporsi ad un destino e ad una sotto condizione che sembrano troppo forti per poter essere contrastati. Di fronte c’erano stavolta Catania (in coppa Italia) e Bari, forse le formazioni migliori da affrontare in questo momento, visto che il Catania non aveva nulla da chiedere a quella coppa e il Bari faceva parlare la sua classifica. Chiaro però che questa seconda condizione non poteva essere sufficiente a farci sperare, infatti è stata quella che più ci ha fatto soffrire. Ma davvero con questi uomini non potevano fare di più.
Il futuro non è promettente neppure sotto il profilo del prossimo del progetto per il fine stagione. Il mercato da outlet non potrà offrir null’altro che un movimento inutile di uomini. Floro Flores… chi crede in lui crede in babbo Natale. E poi ci si viene a dire che Fabiano e Forlan non possono arrivare perchè costosi (25 milioni, tanto quanto abbiam pagato Diego per poi venderlo a 12) facendo finta di ignorare il fatto di essere attualmente lontani dagli introiti che una qualificazione in Champions procurerebbe, e voltandosi dall’altra parte per non vedere che la mancata qualificazione alla stessa sarà per noi una sciagura ben peggiore di un bilancio in rosso, che può essere ricolmato coi risultati. Lungi da noi dunque il pensiero di pensare a questo scoglio un riparo dalla furia delle acque, sempre più alte.

domenica 9 gennaio 2011

Napoli vs Juventus 3-0 – Juventù Bruciata

Siamo una squadra senza ideali, senza principi e senza dei, Dimezzati nel fisico e nella testa, che annualmente si trascina come un vagabondo senza patria. I nostri nemici banchettano sulle nostre rovine, e più sono acerrimi più si accaniscono. Le nostre giornate sono scandite dall’umiliazione e dall’impotenza. Le nostre grida restano inascoltate e gli sciacalli sono i re del mondo… E questa in sintesi la situazione juventina dal 2006 ad oggi. Come si fa ad avere speranza nel futuro? Come si può credere nell’esistenza del vento del cambiamento?
Se c’è una cosa che odio davvero e continuare a dire l’avevo detto. Moderna Cassandra che da quest’estate rimane inascoltata per la cecità dei suoi tifosi più illusi e per i sorrisini di chi furbamente sa ma nasconde. Danza intorno al fuoco Ferrara, che da inizio stagione rimane insuperato nel confronto di punti col lo scorso anno, quasi ci avesse lanciato la sua ultima maledizione.
La partita di oggi e di nuovo una partita inesistente, come tutte le partite che in questi anni si sono perse. Persino la sconfitta richiederebbe una sua dignità, che questi uomini non sanno neppure che significhi, perchè figli di questa nuova juve senza onore. C’era una volta il gol della bandiera, c’era una volta la sconfitta scappata per sfortuna o comunque venuta anche se si era dato tutto. Lo svantaggio che ti tirava fuori il cuore e il fiato, il mollare mai fino alla fine. Tutte cose morte e sepolte.
Del Neri ne sbaglia un’altra, ma questa volta in maniera clamorosa. Dopo la disfatta col Parma, celata da alibi quasi perfetti, quest’oggi partiamo con Toni ed Amauri, una premessa che è tutto un programma. Con Traorè ennesimo bidone e con Grygera messo alla bisogna, entrambi colpevoli per tutti e tre i gol. Non avremmo mai nemmeno lontanamente potuto pareggiare, con un inizio del genere. Tutto troppo facile per chi non avrebbe dovuto neppure parlare. Sempre gli stessi, ogni maledettissimo anno.
Ed ora che tutti iniziano ad accorgersi che la disfatta è vicina per l’ennesimo anno cosa potranno fare? sedersi su un masso e guardare la casa bruciare.

giovedì 6 gennaio 2011

Juventus vs Parma 1-4 – Melofania

Se esistesse la sorte adesso sarebbe lì ad ammazzarsi dalle grasse risate, poiché non è vero che il calcio è uno sport imprevedibile, a volte ci son segnali inequivocabili di come le cose son destinate ad andare e di solito si manifestano quasi subito. Mettete ad esempio l’infortunio di Quagliarella, l’unico che fa qualcosa in attacco, ha lasciato subito presupporre che la partita sarebbe stata dura da vincere, ma quando Melo compie quella bestemmia tattica e si fa espellere allora si poteva esserne certi… avremmo perso! Ed era solo il 15’ del primo tempo. La partita si potrebbe anche riassumere tutta in questa poche righe, senza usare tanti giri di parole. Il gesto sconsiderato di Melo ci costa molto più che una sconfitta,  in una classifica ormai che annaspa a pochi giorni dallo scontro col Napoli.
In una partita del genere, in cui ti va tutto storto, giocare col cuore può essere deleterio se lasci il cervello a casa. Ma c’è anche da dire che questa squadra, per la seconda volta consecutiva ormai, dimostra di non poter giocare le partite in inferiorità numerica. Colpa della deficienza tattica di Del Neri, incapace di far fruttare moduli diversi dal suo canonico 4-4-2, ma anche sarà della scarsità di una formazione con pochi giocatori da differenza. Per dipiù oggi Krasic e Aquilani han girato male. Persino gli episodi ci remano contro, con due splendide parate di Storari vanificate dal successivo gol subito.

Se è vero che piove sempre sul bagnato oggi è stata un’alluvione. Perdiamo partita Quagliarella e dignità, visto che il Parma (squadra tutt’altro che rivelazione quest’anno) viene di nuovo a banchettare a Torino nella più classica delle disfatte di questi ultimi tempi. Venite a Torino, vendicatevi e prendete la vostra bambolina. Quest’oggi i vincitori del nostro tradizionale concorso sono Giovinco e Palladino- In particolare Giovinco e li che continua a farmi dire, ecco, l’avevo detto. Colui che insieme a Diego grida ancora vendetta per la sua esclusione da questa rosa. A fine partita i Parmigiani ci deridono come dei maccheroni, giochicchiando stucchevolmente. Porteranno a casa il loro trofeo annuale mentre a far ridere gli atri ci penseremo noi, senza che questi altri se lo siano minimamente meritati moralmente.

Con un attacco del genere ormai siamo alla frutta, e non perso si possa si riesca a metter una pezza col mercato di Gennaio perchè, diciamoci la verità, sono le stesse cose che dicevamo a Giugno. Un anno dopo siamo ancora con gli stessi punti dello scorso anno e di questo passo la maledizione non sembra cessare.