domenica 25 settembre 2011

Serie A 5> Catania vs Juventus 1-1 – Impantanati

Comunque fosse andata al 90’ non avrei cambiato il mio parere su ciò che ho visto, ritorna infatti la brutta Juve degli ultimi due anni e fa cadere dal pero un po’ di illusi. Dopo il pareggio col Bologna sapevo che avremmo lasciato per strada qualcosa. La Juve è come l’oroscopo e se guardi il quadro d’insieme t’accorgi che, come anche negli anni scorsi, se manchi la testa solitaria difficilmente la raggiungi nelle occasioni successive, ed in generale se inizi a perdere pezzi per strada non ti fermi a raccoglierli ma contini a perderli.

Sempre lo stesso cruccio, difesa ballerina e attacco mangia gol sono dunque i famosi mal di testa di questa squadra. Vedere quelle palle perse in difesa in modo così vergognoso ti ricordano che mercato lacunoso si è fatto quest’estate. Con tutti quei soldi di nuovo spesi in una marea di giocatori medi ma nessun difensore comprato eccezion fatta per Lichtsteiner, che non è un centrale (zona che soffre) ma un esterno. Non ci si meravigli quindi di subire così in difesa. Ma in generale tutti sono sembrati annaspare nel diluvio di Catania e solo grazie a quella papera del loro portiere abbiam portato a casa un altro punto.

Gli esterni Elia e Krasic non spingono e non saltano come si deve e quando Krasic va in azione centrale solitaria pecca di egoismo. Ma anche Vidal e Marchisi gettano alle ortiche gol già fatti che potevano significare addirittura vittoria (per quanto immeritata). Col Catania così arroccato in difesa poi, non si poteva chiedere a Matri di vivere da solo in attacco (un appunto di valutazione a Conte)

Dopo il pareggio di Torino col Bologna s’era parlato di bicchiere un terzo pieno, si guardi oggi questa partita con l'ottica di quella e vi vedrà che sono due risultati bugiardi al ribasso. Avessimo infatti vinto quella e persa questa saremmo stati primi a 9 punti. Al di la di semplici valutazioni ipotetiche bisogna rilevare che le prossime gare non potranno che essere sempre più lontane dai sogni di gloria iniziali, perchè le sfide ora si fanno serie, in un campionato ancora in fase di assestamento..

giovedì 22 settembre 2011

Serie A 4> Juventus vs Bologna 1-1 – la storia del bicchiere un terzo pieno

Un tempo, coi due punti per vittoria, si sarebbe aperta la discussione: bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Nell’epoca dei tre punti il dilemma non si pone: stasera il bicchiere è un terzo pieno.

Per inciso l’anno scorso in dieci col Bologna (e non solo) abbiamo perso, quest’anno, grazie al calore del campo e alla forma del momento, in dieci (tranne per l’errore sul gol) abbiamo addirittura dominato e solo per sfortuna non siamo andati in gol più di una volta. Il pareggio dunque ci sta stretto, tanto più stretto se si butta un occhio alla classifica e vedendosi in testa in compagnia si sarebbe voluto passare la notte da soli. Prendi Mazzarri, sconfitto ancora una volta dalla sua bestia nera Chievo, dopo gli elogi ricevuti in seguito alla bella vittoria di Domenica col Milan, ha detto: “meno male così facciamo un bagno di umiltà”. Se le acque autunnali di Torino stasera fossero state più calde ne avremmo goduto un po' anche noi. Il Bologna visto oggi infatti merita la B per il gioco espresso, ne gioverà purtroppo l’Inter la prossima. tanto più che fino ad ora abbiamo giocato solo con piccole squadre senza perciò affrontare esami che altre hanno già superato.

C’è di buono però la prestazione offerta in inferiorità numerica, da buttare invece l’ingenuità di Vucinic su secondo fallo da giallo e l’errore cooperativo De Ceglie-Chiellini sul pareggio. Il discorso dell’arbitro invece è storia a parte. Quante volte si è visto in serie A un’espulsione a comando, influenzata dalle proteste? della serie: quando la mancanza di attributi e fermezza sulle decisioni è più grave dell’errore che si stava per fare.
Non voglio dunque analizzare la prestazione dei singoli, anche se ci sarebbe da fare qualche appunto, ma voglio risparmiare le energie per questo bagno d’umiltà, una bella nuotata notturna che serve a dirci che davvero non bisogna montarsi la testa e pensare invece a non affogare… di nuovo.

domenica 18 settembre 2011

Serie A 3> Siena vs Juventus 0-1 – Fulmine Matri nel cielo variabile

Dopo i fuochi di artificio dell’inaugurazione dello stadio e il battesimo a calcio champagne col Parma, esordiamo in trasferta con la maglia Hello Kitty sapendo che bisognava smaltire la sbornia ed affrontare le cose seriamente. 

Lo si è visto oggi a Siena, mai cullarsi sugli inizi scoppiettanti. Le due squadre, partite tatticamente speculari, si sono poi distinte sotto il profilo della tecnica. Il Siena sfoggia una buona difesa ma pecca in attacco e nell’ultimo passaggio, noi facciamo pressoché la stessissima cosa, eccettuato per quell’affondo Giaccherini-Vucinic-Matri che ci è valso il gol. A dimostrazione del fatto che poteva essere benissimamente un pareggio. I deboli attacchi dei fucsia stellati si infrangono su un Siena attento e chiuso, l’impalpabile Vucinic fa giusto in tempo a fare quell’assist vincente a Matri per poi accomodarsi in panchina a bere. Persino l’ottimo Pirlo arriva in fondo al match con lingua lunga e fiato corto. Giaccherini ancora non si nota (tranne quella sgroppata sul gol), speriamo che il mio pregiudizio nei suoi confronti possa mutare coi fatti.
Ma quanto è lunga ancora la via? Molto si deve fare e bisognerebbe non leggere i giornali domani. Al di la degli elogi infatti non abbiamo ancora i 90’ minuti nelle gambe e abbiamo superato soltanto (con rispetto parlando) due squadre che lotteranno per la salvezza. Prendiamo ad esempio quella papera del ridente Buffon, per poco ora qui avremmo dovuto parlare d’altro e gioire meno. La vittoria arriva con un lampo in un cielo variabile. Meglio per noi stavolta.
Aspettiamo dunque sfide più ostiche e aspettiamoci avversari progressivamente più agguerriti, a partire da mercoledì con un Bologna a 0 punti, come reagiremo alla prima partita dopo tre giorni? Ecco quale deve essere il nostro esame. Prendiamo questi tre punti e mettiamoli in cascina per l’inverno.

venerdì 16 settembre 2011

SUPER 8 – J.J. Abrams

Steven Spielberg lo conosciamo tutti, J.J. Abrams (Lost, Fringe) quasi. Per questo il progetto Super 8 era già da molto tempo atteso con un certo interesse dai fans di entrambi. Il film, lungi dall'essere un capolavoro è l'esatta fusione del modo di fare cinema di entrambi: l'anima buonista e fantasiosa di Spielberg unita al mistero e alla tensione che Abrams ha saputo creare in Lost ad esempio (il mostro, per larga parte del film non si vede, un po' come l'origine del famoso fumo nero del telefilm).

Anche se il film è ambientato nel 1979, alcune citazioni e modelli (E.T. Goonies) lo rendono più affine a certi prodotti degli anni '80, per questo se visto con gli occhi di oggi spesso può apparire forzato e con una sceneggiatura non proprio ad orologeria, anzi. Le critiche però non tengono conto del fatto che anche i film citati da questo Super 8 usufruivano delle stesse concessioni, delle stesse forzature, della stessa ingenuità (Explorer per me, banalità o non banalità resta un grande film).

Un E.T. oggi sarebbe improponibile, fa parte di un modo di fare cinema che oggi non c'è più, un film del genere farebbe sicuramente sorridere in alcuni frangenti, eppure è (giustamente) uno dei must della fantascienza di tutti i tempi.

Se c'è una critica che quindi appare un po' fuori luogo è proprio il fatto che Super 8 appaia a tratti un po' ingenuo e buonista: chi ha visto da piccolo i Goonies, Navigator, E.T, Explorer non cercava certo il politicamente scorretto, anzi cercava di viaggiare con la fantasia, cercava film avventurosi che facessero sognare. Chi non è cresciuto in quegli anni quindi è difficile che ne risulti affascinato, che ne sia stato catturato. E' qui la principale critica che si può muovere ad un film come Super 8: se i riferimenti restano e sono dei prodotti tipicamente anni '80, con tutti i loro pregi e difetti, questo Super 8 per quanto sia riuscito nel rievocare certe atmosfere, resta pur sempre un prodotto nostalgico e riservato ad un certo tipo di pubblico (difficilmente un ventenne di oggi si sarà fatto catturare da qualche "ottimo" effetto speciale), è pur sempre un film del 2011. Non se ne vedono molti di omaggi di questo tipo ultimamente, ma resta pur sempre "solo" un omaggio (mentre ad esempio un Donnie Darko funziona anche su altri fronti).

Per quanto riguarda gli attori, molto bravi i ragazzini che sono riusciti a calarsi molto bene nella parte (soprattutto i due protagonisti principali, tra i quali l'unica con un certo curriculum la sorella minore della spielbergiana Dakota Fanning) e ad essere credibili.

La sceneggiatura come si è detto non è proprio perfetta, e l'originalità non è proprio il punto forte (le bmx, l'esercito cattivo, l'alieno...), ma il film non se ne cura affatto, anzi è proprio su questo continuo deja vu che punta più di tutto (azzeccata l'idea di inserire le locandine di film come Halloween o Star Wars).

Su tutto spicca il divertentissimo cortometraggio finale ad opera dei ragazzini, che inquadra perfettamente l'intento del film e chiude il cerchio perfettamente.

In definitiva un film forse soltanto più che discreto, che però ha un fascino molto particolare. La nostalgia è una brutta bestia, "non si esce vivi dagli anni '80".

Voto 8-



domenica 11 settembre 2011

Serie A 2> Juventus vs Parma 4-1 – La piccola vendetta bianconera… di proprietà

Dopo un estate di veleni, che inasprisce i pessimi sentimenti verso i nostri nemici cartonati e prescritti, preceduta da una stagione avida di soddisfazioni, torna il campionato con la partita che “virtualmente” aveva chiuso lo scorso. 4-1 come allora ma stavolta il tabellone si è capovolto. Possiamo così chiamarla “La piccola vendetta bianconera”, parafrasando il titolo di quel capitolo del libro Cuore, che i piemontesi studenti del D’Azelio dell’epoca non potevano non conoscere. Il cuore c’è stato anche in campo, nel primo match ufficiale dello stadio più invidiato d’Italia (visto i bambineschi commenti degli avversari), nella prima del capitano Conte sulla panchina, quasi volessero dirci: “ve lo dobbiamo!”

Quel che più s’è potuto apprezzare in quest’esordio è stata proprio la nuova impostazione tattica basata sul possesso palla e sul pressing asfissiante, sull’intenzione di non voler gettar palla o di perderla per strada come fatto negli ultimi anni. Chiaro che la strada non è che è lunga, non è ancora iniziata! Che anche se oggi gli elogi si sprecheranno ogni buon tifoso deve essere cosciente che partiamo dall’handicap di una campagna acquisti fatta solo solo di proclami e fumo, che alla fine della fiera ci consegna una squadra sovrabbondate in attacco (dove non c’erano grandi problemi) e con la stessa difesa che lo scorso anno faceva passare tutti ad eccezione del finora ottimo Lichtsteiner. Una cosa che potrebbe pagare Conte è proprio il  suo personalismo, quello che gli fa rifiutare Lugano e cacciare immeritatamente Zigler il quale, come la provincia BAT, non fa in tempo a insediarsi che deve già preparare biglietto e valige.

Aggrappiamoci allora a questa prima, sperando che il buon giorno si veda dal mattino (o dal buon pranzo vista l’ora), prendendo la buona prestazione di Vidal e gli ottimi gol visti con lui e Marchisio, sperando che Giaccherini non sia quello visto oggi, che gli arbitri della FIGC non ci annullino più gol regolari come quello di Matri e che non si rimanga ancora una volta in 10 con un rigore contro e un gol al passivo, cosa questa che reintegra il rinnegato Grosso contro il Siena. Facciamo in modo dunque di non dover arrivare a reintegrare Amaro Amauri perchè significherebbe essere messi male