domenica 4 dicembre 2011

Serie A, 14> Juventus vs Cesena 2-0 – Principini che rompono scudi e lotte rosso sangue

Legge morale del calcio italiano:

La squadra J: domina per l’intera partita, tiene palla per il 71% del totale, fa 8 tiri in porta e 12 totali ma non riesce a segnare. Nonostante tutto riesce a segnare ma usufruisce di un rigore generoso (il primo in tutto il campionato)…

La squadra C: gioca un’itera partita con 11 giocatori in porta non entra mai nell'area avversaria e perde meritatamente. tira in porta una sola volta, un suo giocatore, già ammonito, spacca la faccia al capitano, fa un fallaccio da giallo al limite dell’area ma non viene ammonito.

verdetto finale: in tutto il resto del mondo la squadra J avrebbe meritato ampiamente la vittoria e in America ci avrebbero addirittura girato un film, in Italia invece la squadra C è un eroe e martire. J ha rubato… ecco  perchè odio il calcio italiano.

Ancora una volta devo intervenire contro la mistificazione della realtà. Anche se l’avevo ampiamente previsto nei post recedenti. Mi chiedevo infatti cosa sarebbe successo una volta tanto che avremmo avuto un rigore discusso a favore. La mia domanda era retorica la risposta non si è fatta attendere. E non sto parlando del Cesena, che la partita l’ha vissuta sulla pelle, ma delle telecronache che siamo costretti ad ascoltare, noi utenti juventini di Premium (per non parlare di chi ha sky) pieni zeppi di una demagogia che calciopoli ha solo rinforzato. Che non solo, allorché non ne avessero potuto più, si sono sintonizzati su Zuliani per non ascoltare Pardo e Agostinelli, ma li hanno dovuti ascoltare in sottofondo prima che puntualmente dopo il 70’ si riproponessero grazie al noto bug del sistema (chi segue Zuliani lo sa).

In Italia una squadra come il Cesena è il simbolo della mentalità nazionale. 11 giocatori in porta e sperare nel contropiede vincente. Dopo di che è logico che partite come queste vengono vinte da squadre che hanno i fuoriclasse capaci di rompere gli scudi. Logico che è anche colpa della Juventus se si specchia e si piace, peccando di presunzione e quagliando poco in attacco. Ma non si può continuare ad elogiare simili prestazioni. Chi ha detto che la miglior difesa è l’attacco? Di sicuro non era un italiano.

Ecco perchè, infine, la squadra da battere (per chiunque voglia contenderli qualcosa) è il Milan. Perchè analizzati i fatti questa Juve non è ancora sufficientemente cattiva. Non ha chi ti punisce senza pietà e deve vestire di fuoriclasse Marchisio, il principino che rompe lo scudo cesenate e rompe la stasi, che pensavamo ormai fosse lunga una intera partita. Se vogliamo concludere qualcosa dunque dovremo saper essere più forti di noi stessi, degli altri e dei fantasmi del passato.

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