martedì 29 gennaio 2013

Coppa Italia semifinale R> Lazio vs Juventus 2-1–Tabù Cup

Ci sono maledizioni più vecchie della terra stessa, quelle che si ripropongono ciclicamente negli stessi luoghi e negli stessi periodi. I nostri luoghi no sono Roma, la Lazio e la Coppa Italia, il periodo è Gennaio, un cocktail davvero esplosivo. Tra andata e ritorno la Lazio ha fatto 3 tiri in porta e ne ha messi dentro tre, noi invece collezioniamo una serie innumerevole di palle gol sprecate, cosa che il calcio non digerisce. Il calcio infatti non è la boxe, non vince il migliore, puoi giocare bene quando vuoi ma se non la metti dentro non conta nulla. Questo Marotta l’ha capito bene, per questo forse che ha preso Anelka, perché credeva di essere al Madison Square Garden.

Il momento non è dei migliori, pieni di infortunati, appannati e poco lucidi e come capita in queste occasioni aiutati che Dio ti aiuta diviene ostacolati che l diavolo ti ostacola, anche sotto il profilo arbitrale. Mauri aveva parlato di pericolo condizionamento e l’arbitro Banti gli ha dato subito ascolto, negandoci altri due rigori che vanno ad aggiungersi alla somma di quelli inutili per gli altri, ma che a parti inverse sarebbero stati grandi come macigni.

Ma alla fine il calcio è questo e continuare a non vedere che c’è un grosso problema lì davanti è solo deleterio per il nostro futuro. La miopia di un uomo che fino ad adesso ha potuto beneficiare per inerzia dello straordinario talento di Conte, che porta cucito quasi per intero lo scorso scudetto. Un altro mercato è finito è lui non lo ha ancora capito e noi parafrasando Nanni Moretti siamo li con le mani sul volto è diciamo: “continuiamoci a farci del male!”

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