giovedì 17 agosto 2017

LA TORRE NERA - Nikolaj Arcel

Tirar fuori un film di 95 minuti da una saga di otto romanzi di Stephen King è ne più ne meno come proporre al pubblico cinematografico un teaser trailer dell'intera opera. Sì va ben oltre il concetto di sintesi o riassunto. Tanto che avrei potuto proporre una mini recensione anche io, per parlarne. Giusto per rimanere coerente col la vista dallo spioncino che Arcel ci propone dell'opera di King. Un'opera lunga e complessa che si interfaccia anche con altre sue opere... il "cattivo" ad esempio compare per la prima volta in un romanzo di più di mille pagine (L'ombra dello Scorpione) e ogni libro di King è davvero un mattone in quanto a dimensioni fisiche. 

Potete ben capire, allora, quanto sappia di poco questo film, e non mi riferisco a coloro che han letto i libri (che pare l'abbiano detestato a prescindere) ma solo a quelli che pur non conoscendo dell'esistenza di tale universo letterario han intravisto le potenzialità della storia e se la son visti scorrere davanti agli occhi come un normale filmetto fantasy auto-conclusivo, in stile la Storia Infinita.

Soltanto leggendo l'incipit di Wikipedia possiamo capire ciò che questo film ci fa assaggiare lasciandoci con più fame di prima. Come ad una cena a cui si giunge affamati ma che si scopre in realtà essere solo un piccolo buffet con stuzzichini infilzati (a malapena) in stuzzicadenti con le bandierine: 
"È tratto dall'omonima saga di Stephen King pubblicata in italiano con il titolo La torre nera, una serie di libri che, mischiando fantasy, fantascienza, horror e western, narra la storia di una terra in decadenza, Medio-Mondo, e dell'eroica figura che cerca di salvarla, il pistolero Roland, una sorta di cavaliere di frontiera che cerca di raggiungere la "Torre Nera", una costruzione leggendaria che rappresenta il punto di incontro del tempo e dello spazio, anticipando un oscuro stregone con la medesima ambizione; ad accompagnare il protagonista è un ristretto gruppo di personaggi chiamato "ka-tet"."

Horror, fantascienza, fantasy, western... un po' come voler riassumere Il Signore Degli Anelli in un corto da 30 minuti. E non ho scelto a caso l'opera di Tolkien per questo esempio, dato che è lo stesso King a citare il suo autore preferito nelle sue opere, sia implicitamente che esplicitamente. Potete ben capire di quale vastità di trama e di situazioni questa saga possa trattare. Tanto più che pensando a King (da suo affezionato lettore, che ancora non ha letto questa saga) quel che viene in mente è la sua sconfinata fantasia nel creare e scrivere la biografia anche dell'ultimo dei suoi personaggi. Capace di pubblicare libri spin-off su ognuno di essi. Insomma, questo film risulta essere, tutto il contrario dell'idea di narrazione di King.

Si sente il bisogno di approfondire la storia dei suoi personaggi di empatizzare di più con loro. Forse è perché sappiamo che c'è molto di più di quello che ci racconta, ma anche perché davvero si intravedono le sue potenzialità. Come un importante progetto messo su in fretta e furia e presentato con estrema sintesi. Chi è questo ragazzo? Perché ha questi poteri? Chi è il suo antagonista? Perché vuol distruggere tutto? E il pistolero, quali storie affascinati nasconde?

"L'uomo che mira solo con gli occhi ha dimenticato il volto di suo padre" ma chi guarda questo film rischia di dimenticare in fretta il film. Per quanto riguarda il tema si continua a sperare che si crei almeno una Serie TV (dimensione più consona alla lunghezza e alla complessità del tema) perché non so quanto sia plausibile e fattibile l'idea di un sequel, prequel o (molto più improbabile) di un reboot. Insomma tutto lascia pensare che per il momento questo sia l'unica uscita visiva che il mondo di King avrà per il momento.

Eppure il film non è nemmeno tanto brutto. Idris Elba nel ruolo dell'eroe e Mattew McConaughey in quello del cattivo sembrano indossare sceneggiature cucite su  misura, finendo per restare un ingaggio sprecato come invitare i Genesis al tuo compleanno per fargli cantare "Happy Birthday" e poi congedarli. Semplicemente è il progetto che è superficiale, non il film in se per se. Forse uno dei suoi meriti potrà diventare quello di avvicinare la gente alla saga e, a voler pensar male, è forse questo il motivo per cui King ha accettato di permettere la realizzazione e l'uscita di questo spot pubblicitario per il suo mondo letterario. Ma è anche vero che chi va al cinema merita di più di un "trailer". Non ci tocca che iniziare a leggere dunque, se davvero vogliamo che tutto non si limiti a questo.

Voto 6 (politico)

Nessun commento: