venerdì 20 febbraio 2015

LUCY - di Luc Besson [Recuperafilm]

USA 2014
Ovvero la storia della ragazza alla ricerca del 100% di ricarica.

Scarlett Johansson (nei panni di Lucy) si trova in questo film a Taiwan, costretta dal suo ragazzo a consegnare una valigetta misteriosa ad un Boss locale, dovrà suo malgrado fargli da corriere della droga. Anestetizzati e ripieni (letteralmente) di un sacchetto a testa, lei, ed altri tre malcapitati, verranno usati come valigie umane per passare i controlli all'aereoporto. Nel viaggio però qualcosa "va storto" e il pacchetto nella sua pancia si rompe. Ma invece di andare in overdose, Lucy acquisisce una serie di superpoteri. Seconda donna a mangiare dall'albero della conoscienza (anche se si tratta di un film evoluzionistico estremo). Il frutto è questa droga sintetica di colore azzurro, di una purezza tale che a confronto Walter White deve tornare tra i banchi di scuola a studiare. Come in tutti i film di Besson, anche questa donna inizia allora a "menare mazzate".

Si ok, forse il vecchio Luc un po' storcerebbe il naso a sentirmi parlare di "acquisizione di superpoteri", giacchè il film perde un po' di tempo a filosofeggiare in merito con una serie di immagini quasi da videoclip, ma tali risulteranno. Ora, lasciamo stare il fatto che tale teoria sia già stata sfatata dalla stessa scienza (leggi qui), ad ogni modo il film tratta il tema sviluppato meglio in Limitless: se ci fosse una sostanza che permettesse all'uomo di sfruttare il 100% delle proprie risorse celebrali (invece che il 10%) cosa succederebbe? Luc Besson, dal canto suo, si chiede: cosa succederebbe se io usassi il 100% della mia fantasia in un film con effetti speciali? E ci guida attraverso questo suo delirio. Così, mentre il Limitless ci si trovava davanti ad una persona che usava la mente in modo iperintellettuale e furbo, qui ci si trova di fronte ad una sorta di semidea.

Nel tentativo di fondere chimicamente la psicologia del cinema europeo agli effetti speciali action all'americana, il regista francese partorisce un mezzo pastrocchio, equidistante dall'una e dall'altro, nel quale il tuo cervello deve di volta in volta scegliere se cogliere il messaggio o godersi ciò che vedeEppure all'inizio si è quasi propensi a pensare che non sia affatto malaccio; e difatti così esordisce. Ma man mano che la percentuale aumenta, il film evolve in un crescendo assurdo di effetti speciali che sfocia nel B-movie ad alto budget. Il classico film con la pornografia di effetti speciali deriso in BirdmanCome la scena in cui, spauriti gli attori restano sullo sfondo bianco computerizzato, non vedendo materialmente il pericolo o quando si inserisce un bacio "giusto-per" e si sa che il vero perchè sta nel pensiero del popolino che si chiede: "ma questi poi, si mettono insieme?". Insomma un ibrido bruttino tra i due generi.

Povero Morgan Freeman, utilizzato come una bambola voodoo in un prodotto non consono al suo lignaggio e lo si vede anche dalla sua scialba interpretazione. Come quella la Johansson, una Nikita poco convincente. Chissà che allora Maccio Capatonda, nella sua parodia satirica dell'argomento, non l'abbia azzeccata con quella storia di scendere la percentuale anzichè scalarla, visto che più si va avanti meno Lucy risulta riuscito. Maccio, che in una scena di questo film sembra quasi essere citato involontariamente, col suo "mani in alto!" di gialappiana memoria.


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